Fino al 29 maggio Palazzo Mazzetti di Asti ospiterà la grande mostra collettiva “Ricordi Futuri” inaugurata in occasione della Giornata della Memoria (27 gennaio). L’esposizione presenta opere di trentaquattro artisti di provenienza nazionale e internazionale che hanno come fil rouge in primis l’idea della memoria, intesa come unico strumento di conoscenza che l’uomo ha a disposizione, in quanto rende ciascun individuo consapevole delle proprie esperienze passate e solo così pronto ad affrontare quelle presenti e quelle future. La collettiva, suddivisa in nove sezioni, comprende diversi ambiti della vita umana e diverse discipline. Si parte dall’arte figurativa e concettuale, per passare attraverso le percezioni sensoriali di oggetti (giocattoli, libri, scritti, architettura), fino ad arrivare a suoni, immagini, video interviste, fotografie, sculture e dipinti. Il percorso della visita inizia con la sezione dedicata al tempo con l’installazione di Gianluigi Colin che, attraverso migliaia di stampe fotografiche che invadono lo spazio e raccontano il nostro confuso presente. Per il tema de “Il gioco come segno del tempo” l’israeliano Itshak Yarkoni ha realizzato tele incentrate sul rapporto tra passato e futuro inserendo nei suoi luminosi paesaggi giocattoli antichi, gli stessi esposti in mostra. Per la fotografia sono presenti immagini di Vardi Khana, Yuri Dojc e di Bruna Biamino. L’artista Norma Picciotto ha realizzato opere in cui simboli della storia e dell’arte antica e contemporanea giacciono su un tappeto di foglie secche e bianche come se fossero tombe della nostra cultura. Il tema “Il segno e la scrittura come testimoni del tempo” sono presenti numerosi autori: Barbara Nejrotti, Tobia Ravà, Nicole Riefolo, Moshe Gordon, Antonio Meneghetti, di Marina Munoz, di Eugene Lemay. Il padre dell’arte israeliana Menashe Kadishman è presente con la scultura “foglie cadute”, composta da un gran numero di pesanti dischi di metallo di forma circolare, aventi le sembianze di un volto che urla.  “Generazioni” è il titolo dedicato all’installazione di Jessica Carroll e Riccardo Cordero, in cui i lavori dei rispettivi padri sono esposti insieme ai loro. Lo spazio espositivo dedicato al “Il ricordo attraverso la scienza” si possono ammirare due opere dell’artista spagnola Anna Rierola che da alcuni anni raccoglie presso istituti scientifici di tutto il mondo immagini microscopiche di cellule umane e animali, materiale che le permette la creazione di mondi poetici. “L’arte per ricordare e costruire il futuro” è la sezione che accoglie opere dei maestri Aldo Mondino, Giorgio Griffa, Vik Muniz, Emilio Isgrò, Francesco Vezzoli, Giulio Paolini, Luigi Mainolfi, Valerio Berruti, Ezio Gribaudo e Daniel Schinasi, Francesca Duscià, Isabella Traglio Vismara, Pietro D’Angelo e Francesca Leone.   Martedì 8 marzo, in occasione della Festa della Donna, tutti potranno visitare gratuitamente la mostra.