La riforma dei Piani di controllo dei vini a Denominazione d’origine introdotta dal Regolamento Ce 479 del 2008 sta per completare il suo iter. Importanti le novità per il mondo vitivinicolo astigiano.
Il 31 dicembre scadrà l’operatività delle Commissioni di degustazione camerali, nominate dal Ministero delle Politiche agricole per il triennio 2009/2011. Come ha sancito il Decreto ministeriale dell’11 novembre scorso – pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 20 dicembre n. 295 – la Camera di Commercio di Asti continuerà a gestire le richieste di prelievo e le Commissioni d’assaggio delle due sole Doc, Cisterna d’Asti e Terre Alfieri, per le quali è titolare del Piano dei controlli.
L’Organismo terzo incaricato dal Ministero (Valoritalia srl) si occuperà invece dei prelievi e delle Commissioni di degustazione degli altri 18 vini di qualità prodotti sul territorio.
Nello specifico, si tratta di 6 Docg: Alta Langa, Asti (Asti Spumante e Moscato d’Asti); Barbera d’Asti, Barbera del Monferrato Superiore, Brachetto d’Acqui, Ruchè di Castagnole Monferrato.
E delle restanti 12 Doc: Albugnano, Barbera del Monferrato, Cortese dell’Alto Monferrato, Dolcetto d’Alba, Dolcetto d’Asti, Freisa d’Asti, Grignolino d’Asti, Loazzolo, Malvasia di Casorzo, Malvasia di Castelnuovo Don Bosco, Monferrato e Piemonte (con tutte le loro tipologie).
Nel 2010, su una superficie produttiva di 12.400 ettari, la provincia di Asti ha prodotto 76 milioni di litri di vini a Denominazione d’origine. La vendemmia 2011, secondo le stime regionali, ha registrato un calo delle produzioni attorno al 12 per cento.