E’ stato presentato venerdì pomeriggio, al cortile del Michelerio di Asti, il numero dodici di Astigiani, la rivista di storie e storie, giunta al termine del suo terzo anno di vita. La presentazione, come sempre seguita da numeroso pubblico, è stata arricchita da alcuni interventi, riguardanti i temi sviluppati nei servizi e nelle rubriche del trimestrale. Sono infatti saliti sul palco i ragazzi del Liceo Classico Alfieri che, riguardo la Grande Guerra (cui è dedicata la copertina e un ampio servizio con le testimonianze di Angelo Gatti), hanno messo in scena una parte dello spettacolo poi rappresentato alla sera sullo stesso palco per la rassegna Asti Teatro Ragazzi. Proprio con gli studenti delle quarte e quinte delle scuole superiori, Astigiani intende avviare un progetto per approfondire i temi della storia astigiana, pubblicando sulla rivista i migliori scritti dei ragazzi. La presentazione è proseguita poi gli interventi del gruppo di astigiani che negli Anni ’50 e ’60 frequentavano la colonia di Bordighera; Giacomo Coggiola ha invece ricordato la figura del padre Franco, musicista scomparso nel 1997, protagonista della musica popolare del Novecento.   Tra gli altri temi trattati nel numero dodici di Astigiani (120 pagine, in edicola e libreria a 7 Euro), è dedicato un’importante spazio ai 70 anni di quel 25 Aprile 1945 che segnò la fine della guerra e la rinascita della democrazia. Come l’Astigiano visse quei giorni nei documenti, sui giornali, nel ricordo di chi c’era e di chi lo ha sentito raccontare dai protagonisti di allora. Una storia che può sembrare facile come aprire un rubinetto è quella che racconta di quanto fu impegnativo far giungere l’acqua ad Asti e c’è un monumento che lo ricorda. Con Astigiani arrivano poi la sorpresa di scoprire come si viveva nel 1750 nel palazzo degli Alfieri, si parla di Expo, di quello dimenticato del 1906 e dell’attuale, del primo fotografo che fissò su una lastra il volto dell’Uomo della sindone e di un grande avvocato che avrebbe potuto fare il fotografo. Mezzo secolo fa erano sulle pagine di tutti i giornali. Il caso delle gemelline di Grazzano riletto oggi, infine,  continua a sorprendere.