“Il decreto approvato dal Governo è una tappa importante nel processo di riorganizzazione del sistema delle autonomie locali e della riduzione dei costi della pubblica amministrazione, perché, in coerenza con le proposte dell’Upi, riduce il numero delle Province e rafforza il loro ruolo di enti di area vasta capaci di governare processi territoriali complessi. Stupisce molto, pertanto, che il Consiglio dei ministri abbia inserito nel provvedimento la cancellazione delle Giunte provinciali, introducendo di fatto un ostacolo alla gestione del processo di riforma”. E’ il commento di Gianfranco Morgando, segretario redionale del Pd, e di Paola Bragantini, segretario provinciale del Pd di Torino, alla decisione del Consiglio dei Ministri di riordinare le province italiane. “L’unificazione delle Province e la riorganizzazione delle loro funzioni richiederà un impegno rilevante e il raggiungimento di risultati positivi necessita di una adeguata struttura organizzativa che non può che essere assicurata da un ristretto organismo esecutivo – spiegano i segretari Pd -. Si potevano ridurre i numeri, non certo sopprimere le Giunte, con il conseguente indebolimento dello stesso ente Provincia. Su questo tema è opportuno che il Parlamento rifletta in sede di conversione del decreto, rimediando alla leggerezza e alla disinvoltura con cui il Governo ha assunto la decisione della cancellazione”.