Anche Angela Motta, consigliere regionale del Pd, interviene sulla decisione odierna del Consiglio dei Ministri che di fatto ha sancito la fine della Provincia di Asti. “Il Consiglio dei Ministri ha approvato il decreto legge di riforma delle Province, prevedendo l’accorpamento di Asti con Alessandria – ha dichiarato Motta -. Non ci aspettavamo che un Ministro tecnocrate di un Governo privo di consenso popolare potesse capire le ragioni di un territorio e che il ridisegno dell’architettura istituzionale non si realizza solo considerando numero di abitanti e chilometri, bensì storia, economia, cultura, tradizioni e relazioni. Con la scusa di fantomatici risparmi si è voluto passare un colpo di spugna sugli enti intermedi. Adesso la responsabilità di non votare questo decreto passa ai quattro parlamentari astigiani, auspicando che possano proseguire la battaglia condotta da amministratori e cittadini. Riponiamo ancor qualche speranza nella Corte Costituzionale e nei ricorsi presentati dal Comune di Asti e da altri enti. Siamo convinti che le riforme non si facciano con i righelli, ma in modo organico, complessivo e condiviso “.