Ogni scusa è buona per prendersela con “lei”: che, essendo vendicativa come tutte le “lei”, riesce a complicarci la vita anche per molto tempo. La chiamano “cervicale” ed è la “compagna di vita” di un’altissima percentuale di noi comuni mortali, farmacisti compresi. Se è vero che per combattere il nemico è necessario conoscerlo, provvediamo senza indugio con consigli, rimedi e comportamenti utili per affrontare questa subdola e persistente sintomatologia.

Sintomi del dolore cervicale

Il dolore cervicale, o cervicalgia, si presenta come un dolore localizzato in corrispondenza del collo, spesso si irradia verso spalle e braccia. Causa problemi alla vista, formicolii e intorpidimento, rigidità del collo, tachicardia, vertigini, specie al mattino. I sintomi possono avere variabile entità: si va dal semplice torcicollo ad un dolore che può rendere difficoltosi i movimenti, dal senso di nausea alla perdita di equilibrio, da ronzii alle orecchie fino a seri problemi all’udito.

Cause

Le cause della cervicalgia posso essere di diversa natura. Le più comuni sono: cattiva postura, scarsa attività fisica e vita sedentaria, colpi di freddo, posizioni errate durante il sonno, stress e tensioni emotive, difetti occlusali delle arcate dentali. A volte il dolore cervicale può essere conseguente a una stasi del sistema linfatico, soprattutto nelle persone predisposte a mal di gola e sinusiti.

Rimedi per il dolore cervicale
Alcune piante agiscono come antinfiammatori del sistema osteoarticolare andando ad inibire le prostaglandine PGE-2, molecole responsabili del dolore e del processo infiammatorio dei tessuti.
I rimedi di tipo naturale possono essere assunti in forma di tinture madri o estratti secchi oppure come ingredienti di pomate o unguenti da spalmare (artiglio del diavolo, boswellia o curcuma).
Stress e tensione possono accentuare il dolore cervicale: in questo caso può essere utile l’assunzione di prodotti nutraceutici formulati con principi attivi quali valeriana, melissa, escolzia, camomilla e tiglio.
Nei casi più complessi, il medico può decidere di prescrivere farmaci antinfiammatori per il controllo del dolore che caratterizza questa problematica. In questi casi il trattamento è prevalentemente di tipo sintomatico, poiché gli antinfiammatori non sono in grado di curare la malattia, ma solo di ridurne i sintomi come dolore e infiammazione. Le classi di farmaci maggiormente impiegate nella terapia del dolore cervicale sono i FANS (farmaci antinfiammatori non steroidei) come ibuprofene, ketoprofene, naprossene e diclofenac. Spetta al medico scegliere il principio attivo e la posologia più indicati per il paziente, in base all’entità del dolore.
I FANS rientrano fra i principali medicinali che vengono impiegati ed è facilmente intuibile che oltre all’azione analgesica, questi principi attivi sono dotati anche di spiccate proprietà antinfiammatorie.
Anche il paracetamolo (principio attivo appartenente alla classe degli analgesici-antipiretici) può essere utilizzato per dare sollievo dai sintomi dolorosi. Tuttavia, rispetto ai FANS, è dotato di scarsa se non nulla attività antinfiammatoria. Inoltre il medico può decidere di ricorrere all’utilizzo di farmaci cortisonici. Questi principi attivi possiedono attività antinfiammatoria e immunosoppressiva e grazie al loro particolare meccanismo d’azione sono in grado di contrastare anche il dolore tipico di questo disturbo muscolo-scheletrico.

Terapia del calore

Tra i rimedi più utilizzati, estremamente semplice ma non per questo poco efficace è la terapia del calore, che agisce sul meccanismo della vasodilatazione e in questo modo stimola la vascolarizzazione del muscolo, quindi l’afflusso di sangue che porta ossigeno e nutrienti e aiuta ad eliminare le tossine accumulate a causa dell’infiammazione.
Con la termoterapia si va a diminuire la contrattura e suoi sintomi e si contribuisce al recupero del muscolo. Per generare calore efficace e persistente si ricorre alle fasce auto-riscaldanti: si tratta di fasce adesive monouso che, una volta applicate sull’area dolorante, iniziano piano piano a rilasciare calore (per circa 8 ore consecutive) utile a rilassare e decongestionare la parte colpita. L’effetto desiderato è quello di alleviare il dolore.

Prevenzione

In alcuni casi si può parlare di prevenzione del dolore cervicale, al fine di ridurre le probabilità di instaurare complicazioni muscolo-scheletriche future. All’insorgenza del dolore, non sollevare carichi pesanti perché un simile comportamento aumenta il rischio di ernia sia cervicale che addominale. Rispettare il riposo in caso di forte dolore cervicale, allo scopo di prevenire strappi o movimenti bruschi che potrebbero favorire l’insorgere o l’aggravarsi dell’ernia cervicale.
Talvolta potrebbe risultare utile allungare e potenziare i muscoli cervicali coinvolti in un trauma pregresso. Infine, una serie di buone norme per evitare problemi di cervicale: non rimanere in una stessa posizione troppo a lungo, non dormire in posizione prona con la testa piegata da un lato, in quanto una simile postura durante il riposo può originare o accentuare il dolore cervicale. Evitare il riposo eccessivo perché, se prolungato, non giova al dolore cervicale, in quanto favorisce la rigidità delle articolazioni e dei muscoli.
Ma ogni tanto, concedetevela una bella dormita.
Alla faccia della cervicale.

 

                                                                                                                                                                                                                                                             A cura del dott. Vercelli