In merito alla proposta, in discussione in questi giorni alla Commissione Trasporti della Camera, che vorrebbe introdurre il limite 0.0 come soglia del tasso alcolemico consentito per chi guida, modificando così il Codice della Strada, l’assessore all’Agricoltura Mino Taricco ha scritto una lettera al presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, al ministro per le politiche agricole Luca Zaia e al presidente della Commissione trasporti Mario Valducci e invitato gli assessori italiani a fare altrettanto.

Riconoscendo l’assoluta necessità di affrontare il problema degli incidenti stradali e dei recenti fenomeni di cronaca, Taricco ha espresso la propria sorpresa e le proprie perplessità su una proposta che rischia di sovrapporre tipologie di consumo molto diverse: quella dei superalcolici e quella di prodotti come il vino che vengono acquistati e utilizzati in tutt’altro contesto. “Il vino – scrive Taricco – è una bevanda storicamente e culturalmente legata in modo forte alla nostra storia e alla nostra tradizione, e si caratterizza per una modalità di consumo che è quanto di più lontano dallo sballo e dall’ubriacatura; è invece educazione al bere moderato e consapevole e non ha connessioni con l’incidentalità che si vorrebbe ridurre.“.

Se si vuole seriamente affrontare il problema della guida alterata – afferma l’Assessore – occorre chiedersi quali sono le conseguenze di una pubblicità esplicita e camuffata che ha trasformato l’uso di alcuni prodotti in qualcosa di molto “in” e ha favorito l’adozione di certi modelli comportamentali da parte dei giovani. Credo sia inoltre necessario chiedersi se l’apertura dei locali fino alle prime ore del mattino non abbia una reale correlazione con l’abuso di alcune sostanze e se non sia opportuno ripensare i tempi del divertimento e della notte“.

Credo, sul modello di altri paesi europei, che la soluzione non sia quella di abbassare ulteriormente la soglia del tasso alcolemico, ma rendere rigorosi i controlli facendo rispettare le regole che già esistono e lavorando sulla prevenzione a livello educativo e sociale. Mi auguro – conclude Taricco – che questo possa essere un contributo alla riflessione perché non si rischi di arrivare a scelte sull’onda di sollecitazioni emotive che non risolverebbero il problema e danneggerebbero un settore come quello del vino che in questi anni si è lodevolmente impegnato nel promuovere un modello di consumo consapevole“.