Quale futuro per l’Università di Asti? Martedì 7 giugno il Partito Democratico organizza una serata per rispondere a questa domanda, per offrire uno sguardo più ampio sull’università in Piemonte, ma anche per valutare le ricadute urbanistiche ed economiche del polo astigiano sulla nostra città.
«L’Università ad Asti – ha detto Edoardo Angelino, responsabile della Commissione Scuola Università e Cultura del PD di Asti – è ormai da parecchi anni una realtà consolidata, con corsi di laurea triennale e magistrale, Master Universitari e scuole di specializzazione. In queste attività sono impegnati almeno una cinquantina di docenti e novecento studenti. La nuova sede nella ex caserma Colli di Felizzano è stata di recente inaugurata dopo un impegnativo restauro fortemente voluto dall’Amministrazione Voglino e finanziato dalla Fondazione CR AT. Di fronte ai recenti interventi decisi dai ministri Gelmini e Tremonti si rende necessario fare un bilancio di quanto costruito e decidere la strategia per il futuro. Il futuro del Polo universitario di Asti non è solo quello di fornire ai giovani astigiani uno sbocco universitario comodo e funzionale, ma di dare alla città una importante fonte di risorse economiche e di opportunità di innovazione in un’area pesantemente segnata dalla crisi dell’indotto Fiat e della grande industria in generale. È possibile e necessario costruire in Asti una realtà universitaria importante e radicata nel tessuto economico e sociale e partecipare con successo alle decisioni che verranno prese in ambito regionale sull’Università.»
Il programma dell’incontro, che si terrà alle 21 nella ex Sala Consiliare del Comune, prevede un’introduzione di Edoardo Angelino e il coordinamento di Giorgio Calabrese, docente presso la sede universitaria di Asti. Seguiranno interventi di Rodolfo Aschiero, Segretario Regionale Federazione Lavoratori della Conoscenza – CGIL del Piemonte, sul tema “L’Università italiana dopo Gelmini e Tremonti.”; Gianna Pentenero, consigliere regionale PD,  “La giunta Cota e le piccole università del Piemonte.”; Filippo Cornero, Architetto, “ Il Polo Universitario di Asti: il recupero dell’edificio e lo sviluppo del quartiere”; Enrico Ercole, Università del Piemonte Orientale, “Il futuro dell’Università ad Asti: i modelli di università locale esistenti in Italia e all’estero”; in chiusura le conclusioni di Fabrizio Brignolo, capogruppo PD nel Consiglio Comunale di Asti.