A Canelli (Asti), si prepara la ormai tradizionale lunga notte di brindisi dolci e non solo. Sabato 9 luglio è in programma la terza edizione di Moscato Canelli e i colori del vino, la manifestazione ideata e organizzata dall’Associazione Produttori Moscato di Canelli in collaborazione con l’Enoteca Regionale di Canelli e dell’Astesana, il Comune e la Pro loco Antico Borgo Villanuova. La serata prevede un percorso a “stazioni” lungo la Sternia, il cuore antico della città. Si comincia alle 19. Dieci le tappe: in ciascuna si degusta un vino abbinato a un piatto tipico, sempre consigliato e proposto il Moscato Canelli. PRIMA TAPPA. Piazza San Tommaso: si acquista il bicchiere con tasca (4 sternie = 4 euro) e le “sternie” ovvero le uniche monete valide per poter fare acquisti durante la serata. Ogni sternia vale un euro. I piatti vanno da 2 a 5 sternie. SECONDA TAPPA. Aperitivo con bollicine Metodo classico offerto dall’Associazione Produttori abbinate alle nocciole Dop offerte dall’azienda agricola Teresina. TERZA TAPPA. Giardino panoramico: aziende Beppe Bocchino e Anna Ghione. Sushi del ristorante Samò di Nizza Monferrato e soma d’aj. QUARTA TAPPA. Cortile “del fort”: aziende Merlino e Villa Giada.  Prosciutto crudo di Cuneo dop. QUINTA TAPPA. Chiesetta San Giuseppe: aziende Paolo Avezza e L’Armangia. Robiole e formaggi del territorio con la cugnà di Moscato di Boscodonne. SESTA TAPPA. Balcone panoramico: aziende Cerutti e Coppo. La belecauda (farinata di ceci) dell’associazione San Michele Belmonte. SETTIMA TAPPA. Cortile Casa Drago: aziende Ca’ de Lion Ghione dal 1871 e Cascina Barisel. Mele in pastelle, amaretti e salvia. OTTAVA TAPPA. Chiesetta San Rocco: agnolotti del plin del ristorante Madonna della Neve di Cessole. NONA TAPPA. Cortile della Canonica: risotto al gorgonzola mantecato al Moscato Canelli e frutta di stagione al Moscato Canelli a cura della Pro loco Antico Borgo Villanuova. Spettacolo di burattini del Teatro Medico Ipnotico. DECIMA TAPPA. Piazza San Leonardo: banco di degustazione di Moscato Canelli, passiti, grappe di Moscato e Moscato liquoroso. “Tutto Dolce” con i maestri pasticcieri: Artigiana, Bosca, Gioacchino. Lungo il percorso musica itinerante con Simona Scarrone (flauto), Costanza Caruzzo (violino) e Vittoria Penengo (violoncello); I Fa la Brac (fisarmonica e bombardino) e il fisarmonicista Silvano Garazzino. In piazza San Leonardo si esibisce il duo jazz Martina Almo e Piercarlo Favro; poi concerto live de I Ditalunghe&Co.     MOSCATO CANELLI TRA STORIA E NUOVI PROGETTI Quella di sabato sarà una festa, ma anche un momento per scambiarsi idee su una “nicchia di qualità” che ha voglia di crescere. Il Moscato Canelli è una micro docg: in tutto appena 19 ettari sulle colline più vocate di 23 comuni tra il Sud Astigiano e il Cuneese, e 124 mila bottiglie rivendicate nel 2015. “In un anno l’incremento di produzione è stato del 30% e con la vendemmia 2016 l’idea è di raddoppiare” dice Beppe Bocchino, presidente dell’Associazione Produttori Moscato Canelli. “Superare le 500 mila bottiglie e andare oltre solo con la produzione delle aziende dell’Associazione sembra non essere più solo un sogno, ma il vero obiettivo è un cammino ancor più qualificante e legato al territorio, per un Canelli docg, fatto da aziende che credono nella qualità, nella serietà e nell’origine del prodotto, più che nei semplici obiettivi numerici” aggiunge il presidente. Si comincia dal coinvolgere sempre più produttori, piccoli e grandi, a credere in questa sfida. La crescita di quest’anno è dovuta alla rivendicazione della docg di quattro nuove e importanti aziende: sono Paolo Saracco e La Morandina, entrambi di Castiglione Tinella, Cà d Gal di Santo Stefano Belbo e Mario Torelli di Bubbio. Sale così a 17 il numero di aziende che producono il Moscato Canelli nella zona ad alta vocazione per la coltivazione dell’uva moscato bianco e “core zone” Unesco tutelata come Patrimonio dell’Umanità. Dalle colline del Moscato e dalle “cattedrali sotterranee” di Canelli, le meravigliose cantine storiche che corrono per chilometri sotto Canelli, dove da secoli si affina lo spumante, è partita la candidatura del patrimonio vitivinicolo all’Unesco. Il riconoscimento è arrivato a giugno 2014. Il Moscato d’Asti Canelli è una denominazione giovane, il primo anno di produzione è la vendemmia 2011, ma i dati dell’export dicono che il 40% viene già consumata sui mercati esteri. Le uve vengono spesso coltivate in vigneti “surì”, quell’eccellenza piemontese di filari eroici oltre i 165 metri di altitudine e ben esposti al sole ma con pendenze tali che richiedono lavorazioni manuali.   Hashtag: #MoscatoCanelli2016 Facebook: Moscato Canelli Info: 0141.822640, info@moscatocanelli.it