AtcCon il denaro sottratto dalle casse Atc per oltre 10 anni si sarebbero potuti costruire circa 200 alloggi popolari, ossia dare una risposta significativa al fabbisogno abitativo della città. E’ la stima fatta da alcune associazioni cittadine, fra cui A Sinistra, il Coordinamento Asti Est e Rifondazione Comunista che in questo momento sono in picchetto davanti alla sede Atc di via Carduccio a difesa del diritto all’abitare, ma soprattutto per chiedere chiarezza dopo la bufera che ha investito l’ex direttore dell’Agenzia Territoriale per la Casa Pierino Santoro, accusato di essersi impossessato di denaro dell’ente, attraverso carte di credito ma anche di canoni di affitti versati in contanti dagli inquilini. Un flusso continuo che dai conti Atc avrebbe fatto uscire una somma da capogiro, dilazionata in anni. Dopo il picchetto, alle 19, ci sarà una marcia per le strade del centro che culminerà poi alle 20 con il Consiglio Comunale aperto tutto dedicato alla questione Atc. “Pretendiamo che emergano le responsabili politiche prima ancora di quelle penali – hanno commentato le associazioni -. Pretendiamo che il cda vada a casa  e che i presidenti dei precedenti consigli di amministrazione spieghino perché non si sono mai accorti degli ammanchi”. Richieste a cui si aggiunge una proposta interessante a cui l’Atc potrebbe pensare concretamente: “Chiediamo che i soldi recuperati vengano destinati al sostegno a chi è in difficoltà per pagare gli affitti e al recupero, ai fini di residenza popolare, degli immobili pubblici abbandonati”.