Con circa duecento interventi all’anno sul colon, in sala operatoria, il Cardinal Massaia si conferma come uno degli ospedali che, in Piemonte, fanno più chirurgia sulla parte terminale dell’intestino.
Nel 90 per cento dei casi – indica Bartolomeo Marino, primario di Chirurgia Generale – interveniamo in conseguenza di tumori, nella restante parte di diverticoli e patologie benigne. Se gli interventi chirurgici sono in aumento, lo si deve soprattutto all’efficacia del programma di prevenzione Serena: con l’attività di screening, abbiamo ampliato del 30% le operazioni per la rimozione del polipo cancerizzato”.
Qualche dato: nei primi sei mesi dell’anno, nell’ambito del programma Serena, hanno fatto l’esame del sangue occulto 2.553 persone, mentre in 256 si sono sottoposte alla sigmoidoscopia, controllo endoscopico che studia l’ano, il retto e il tratto terminale del colon.
Intanto Asti mette a confronto la propria esperienza al corso di chirurgia laparoscopica avanzata del colon retto previsto, oggi e domani, nella Sala Biblioteca del reparto diretto da Marino. Venti i partecipanti, quindici chirurghi e cinque strumentisti (infermieri di sala), provenienti da tutt’Italia e da Londra. Proprio la laparoscopia avanzata rappresenta uno dei punti di forza dell’attività del reparto astigiano.
Tra i tredici relatori, corposa la rappresentanza del Massaia: oltre a Marino, nella doppia veste di direttore della Chirurgia Generale e di presidente del Collegium Chirurgiae Astensis, i primari Silvano Cardellino (Anestesia e Rianimazione), Mario Grassini (Gastroenterologia), Federico Cesarani (Radiodiagnostica) con la collega Paola Rabbia, i chirurghi Elisabetta Castagna, Gabriele Pozzo, Vincenzo Sorisio con lo strumentista Guido Rusco.
Domani, venerdì, arricchirà il corso la seduta operatoria, prevista su due sale, con trasmissione in diretta in Sala Biblioteca dei tre interventi chirurgici svolti da Marino su altrettanti pazienti. Patrocinato dall’Asl AT, il seminario sarà ripetuto al Massaia ogni quattro mesi e verrà presto affiancato da un corso di chirurgia avanzata al pancreas, vie biliari e tratto digestivo superiore.