Per il secondo anno consecutivo, la Settimana del biologico si è “fermata” all’Asl AT: fino a domenica i pazienti degli ospedali di Asti e Nizza e i dipendenti della mensa aziendale troveranno nel menù giornaliero prodotti trattati senza l’uso di sostanze chimiche di sintesi.
Oggi, per esempio, dalle cucine del Massaia usciranno piselli, fagiolini e spinaci biologici; poi toccherà (o è già toccato) a uova, carote, yogurt, alla rinomata robiola di Roccaverano e così via.
Lo svolgimento ad Asti della Settimana del biologico, voluta dal Ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali e sostenuta dall’Assessorato all’Agricoltura della Regione, non è casuale: l’Azienda sanitaria è stata selezionata perché impegnata da tempo, nella ristorazione ospedaliera, a incentivare il consumo di prodotti a chilometro zero o biologici (circa 1700 i pasti che escono ogni giorno dalle cucine del Massaia).
Nella Settimana “bio”, lo sforzo è di servire giornalmente i prodotti di riferimento, provenienti dal territorio o dal commercio equo e solidale, segnalandoli con un apposito foglietto collocato nei vassoi serviti ai pazienti o con locandine nella mensa aziendale.
Questa mattina, intanto, l’ospedale cittadino ha accolto un’iniziativa di informazione sui prodotti biologici rivolta alle scuole e agli utenti. Un centinaio di studenti ha assistito alla performance delle attrici della Fondazione Teatro Ragazzi e Giovani di Torino. La drammatizzazione ha coinvolto i piccoli di alcune materne di Asti (Regina Margherita, Borgo Tanaro, Il Grillo parlante) e di quella di Settime, gli alunni dell’elementare di Baldichieri e gli studenti dell’Istituto Agrario Penna. Per tutti loro, al termine della rappresentazione, una mela e uno yogurt rigorosamente bio; per gli utenti il succo d’uva prodotto da un’azienda astigiana.
Intanto per gli inizi di giugno è già stato fissato un altro appuntamento: gli operatori dell’Asl AT proporranno ai ragazzi del Penna una singolare analisi sensoriale per confrontare i prodotti biologici e quelli provenienti dall’agricoltura tradizionale.