Sarà presentato venerdì 5, alle 18 nel cortile del Michelerio (corso Alfieri 381), il numero dodici della rivista Astigiani, il trimestrale di storia e storie dell’Astigiano.   Nuovamente ricca di contenuti, la rivista è composta da 120 pagine. Sarà distribuita in edicola e libreria al prezzo di 7 Euro.   La prima parte è dedicata ai 70 anni di quel 25 Aprile 1945 che segnò la fine della guerra e la rinascita della democrazia. Come l’Astigiano visse quei giorni nei documenti, sui giornali, nel ricordo di chi c’era e di chi lo ha sentito raccontare dai protagonisti di allora. Pagine intense, lontane dalla retorica, vive nella loro immediatezza. La copertina e un ricco servizio sono dedicati a un astigiano d’adozione, Angelo Gatti, che partecipò alla grande guerra ’15-’18 da un punto di osservazione privilegiato e particolare e ne trasse un diario che merita di essere riletto accanto alla straordinario patrimonio di fotografie lasciato al Comune di Asti. Una storia che può sembrare facile come aprire un rubinetto è quella che racconta di quanto fu impegnativo far giungere l’acqua ad Asti e c’è un monumento che lo ricorda. Con Astigiani arrivano la sorpresa di scoprire come si viveva nel 1750 nel palazzo degli Alfieri e l’emozione di raccontare un personaggio schivo, ma fondamentale nella storia della canzone popolare del Novecento. E ancora si parla di Expo, di quello dimenticato del 1906 e dell’attuale, del primo fotografo che fissò su una lastra il volto dell’Uomo della sindone e di un grande avvocato che avrebbe potuto fare il fotografo. Mezzo secolo fa erano sulle pagine di tutti i giornali. Il caso delle gemelline di Grazzano riletto oggi continua a sorprendere.