Nessun incidente mortale in agricoltura: è questo l’obiettivo delle attività che l’Asl AT sta mettendo in campo per la prevenzione degli infortuni in ambito rurale.
Proprio la sicurezza sul lavoro è stata il tema centrale del convegno “Sistemi di gestione e modelli organizzativi: oggi per domani, una necessità aziendale”, che si è svolto questa mattina al Centro culturale San Secondo. Tra i relatori, oltre a Raffaele Guariniello, coordinatore del Gruppo salute e sicurezza del lavoro alla Procura della Repubblica di Torino, anche Roberto Zanelli, direttore dello Spresal astigiano.
Il dirigente dell’Asl, presentando il Piano regionale di prevenzione in agricoltura e selvicoltura 2010-2012, di cui è anche il referente scientifico per il Piemonte, ha commentato la situazione astigiana puntando l’accento sull’importanza di interventi concreti con, in prospettiva, ampi margini di miglioramento dato che “gli incidenti in agricoltura rappresentano un importante problema per frequenza e gravità. La vocazione agricola della provincia di Asti e l’orografia del territorio collinare rendono particolarmente urgente intraprendere attività di prevenzione”.
Nel 2010 sono state ispezionate 38 aziende rurali, nelle quali si sono verificati infortuni con macchinari: in 27 casi è stata constatata l’effettiva presenza di rischio. Elevata la percentuale di attrezzature pericolose: trattrici prive di telaio di protezione o cabina (31 casi), cinture di sicurezza (68), presa di potenza (52).
Tra le cause, oltre all’utilizzo di macchinari, che determinano gli incidenti in agricoltura ci sono le cadute che in varie situazioni coinvolgono gli addetti, il crollo di strutture o materiali, gli incendi, i traumi provocati da animali.
“L’Astigiano – ha spiegato Zanelli – è un territorio che presenta una forte parcellizzazione delle imprese, con numerose realtà di piccole dimensioni e a conduzione famigliare. Significativo il dato sulla frequenza degli incidenti tra le diverse tipologie di addetti: tra il 2005 e il 2009 l’83% degli infortuni in agricoltura ha coinvolto i lavoratori autonomi, mentre i dipendenti sono stati il 17% (in numeri: 2.679 i primi, 555 gli altri)”.
E se da un lato diminuiscono gli incidenti al di sotto dei 40 giorni di prognosi, dall’altro resta costante il numero di quelli gravi.
Intanto, i tecnici dello Spresal proseguono nella specifica campagna sulla sicurezza delle macchine agricole con l’obiettivo, anche in questo caso, di azzerare totalmente gli infortuni gravi e mortali. L’azione di prevenzione, per essere maggiormente incisiva, farà appello alla sensibilità di amministratori locali e associazioni di categoria.