Sono operativi in città gli otto rifugiati che l’Asp impiegherà per un anno come spazzini volontari. I giovani, reduci da un corso di formazione e affiancati a turno da un operatore ecologico dell’Azienda, hanno avuto il loro “battesimo di fuoco” nei giorni precedenti e successivi all’Adunata degli alpini, liberando dai rifiuti l’area pedonale di piazza Campo del Palio, tra i punti nevralgici del raduno. Successivamente sono stati impiegati nelle zone periferiche della città, come l’area industriale di corso Alessandria. Venerdì scorso cinque di loro hanno ripulito il parco della Resistenza, gli storici giardini pubblici davanti all’ex ospedale, spazzando foglie, mozziconi di sigaretta, cartacce, raccogliendo bottiglie di vetro e plastica abbandonate tra il verde, svuotando i cestini. Accanto a loro l’operatore ecologico Francesco D’Elia. In settimana toccherà al Bosco dei partigiani. “L’impiego degli otto richiedenti asilo – sottolinea Giovanna Beccuti, presidente dell’Asp – durerà un anno e dalla periferia si estenderà progressivamente al centro, in modo da migliorare ulteriormente il decoro urbano cittadino. Anche gli astigiani dimostrano di apprezzare l’attività dei rifugiati che viene prestata, in forma volontaria e non retribuita come lavoro socialmente utile per la collettività, in cambio dell’accoglienza ricevuta”. L’utilizzo dei migranti è regolato da un accordo tra Asp e Associazione Auser Volontariato Ala Asti. Riconoscibili dalla divisa arancione, gli otto richiedenti asilo (hanno un’età tra i 21 e i 25 anni e provengono da Bangladesh, Gambia e Nigeria) esibiscono un cartellino con la scritta “Volontario per Asti pulita”. Nel lavoro sono coordinati da Alessandro Raviola, referente del progetto per l’Igiene Urbana dell’Asp, e Pierluigi Granero, responsabile del servizio di decoro urbano. L’intesa con Auser è frutto del protocollo d’intesa che Prefettura, Provincia e Comune di Asti hanno sottoscritto a febbraio per coinvolgere i migranti richiedenti asilo in progetti di volontariato.