Tre associazioni non governative a confronto oggi nello spazio “Aperitivo con…” organizzato da Gazzetta d’Asti e Primaradio nell’ambito della 60^ edizione della Fiera Regionale Città di Asti. Tre realtà locali storiche che, dalla voce dei loro volontari, hanno raccontato le proprie esperienze. Il Girotondo, Find the Cure e Idea Onlus sono state le protagoniste di un interessante e stimolante dibattito.
Ma chi sono queste associazioni?
Roberta Moglia, medico delle malattie evolutive all’ospedale Massaia è una volontaria di Idea Onlusl. “La mi associazione, nata del 2009 – spiega – , è composta principalmente da medici e operatori sanitari, ma non solo. Inizialmente abbiamo cominciato nell’occuparci di debellare la tubercolosi e l’hiv, ma poi i nostri progetti sono diventati anche ludici ed educativi, puntando molto anche alla formazione dei nostri volontari”.
Davide Zambellini è invece uno degli attivisti della onlus Il Girotondo. “Noi non abbiamo un ambito specifico di intervento anche se siamo nati negli anni ’70 nell’ambito dell’oratorio del Don Bosco – racconta -. Solamente nel 2000, però, con il ritorno dal Congo del missionario padre Luigi, abbiamo cominciato a lavorare con programmi mirati, diventando, da gennaio 2012, una onlus. Noi  abbiamo tre aree di intervento, la Bolivia, il Congo, e il  Kenya, dove cooperiamo con un’altra associazione già presente sul territorio. Le nostre attività sono quelle di finanziare progetti e sensibilizzazione sul territorio, affiancate dall’organizzazione di viaggi estivi nei quali sono in corso i nostri progetti. Proprio fra pochi mesi partiranno una decina di volontari per la Bolivia”.
Mariangela Musso, infermiera al Massaia, è una delle volontarie di Find the Cure. “La nostra associazione è nata 6 anni fa e ad oggi conta due sedi, una ad Asti e una in Liguria, ed è formata principalmente da medici e infermieri, puntando, almeno inizialmente, su attività socio educative e sanitarie nei paesi in via di sviluppo – spiega -. Ho detto inizialmente perché prima la onlus era esclusivamente un’associazione che si occupava di progetti sanitari, mentre oggi le necessità si sono ampliate e noi lavoriamo anche nell’ambito delle infrastrutture e della scuola. Non ci occupiamo cioè solo di cure medi, ma supportiamo e creiamo istituti scolastici. Il nostro territorio di partenza è stato il centro sud india ma oggi stiamo portando avanti altri progetti in Africa e in America Latina”.
Qual è stata la molla che ha fatto nascere l’associazione?
“Find the Cure è scattata quando alcuni medici e infermieri, dopo varie esperienze e vicissitudini e dopo aver provato sulla propria pelle quali sono le problematiche nei paesi in via di sviluppo hanno sentito l’esigenza di creare gruppo per iniziare a guardare con occhio più accurato e per avvicinarsi a problematiche in modo più concreto e risolutivo con micro progetti iniziali – spiega Mariangela -. Da questa spinta iniziale è nato tutto il resto che è come venuto da solo”.
“Noi siamo partiti da piccoli progetti – commenta Roberta – grazie a un gruppo di colleghi che avevano già lavorato in passato in questi paesi. Viste le esigenze dei territori in questione abbiamo lavorato ai nostri progetti, ma è stato necessario un viaggio di conoscenza per capire i bisogni del luogo e sapere se potevamo essere utili nel concreto”.

“Si può dire che Il Girotondo – commenta Davide – sia nato in oratorio, come progetto del Don Bosco. Poi una decina di anni fa siamo cresciuti come associazione e abbiamo deciso di andare in Bolivia, proprio per la voglia di partire e di conoscere nuove realtà. Questo è il nostro filo conduttore; le nostre attività sono strettamente correlate ai nostri viaggi di conoscenza”.
Come onlus che riscontri avete ricevuto dagli astigiani e dalle istituzioni?
“I nostri progetti prevedono l’azione in prima persona – spiega il volontario del Girotondo – non abbiamo quindi mai avuto la necessità di grossi aiuti, sia economici che non da parte delle istituzioni. Ma quando i progetti crescono le necessità di denaro aumentano e ciò ci ha spinto a cercare fondi nei modi più disparati, organizzando cene, concerti, eventi e manifestazioni. Questo si può fare perché lo zoccolo duro del Girotondo è composto da una decina di persone, tutte amiche, che al di fuori dell’associazione si incontrano e continuano a cercare di migliorare i progetti”.
“Anche Idea Onlus cerca di autofinanziarsi proponendo cene, eventi sportivi e altro ancora – racconta la volontaria -. Il nostro intento è quello di mostrare a chi ci sostiene come i progetti finanziati si evolvano e diventino realtà”.
“Find the Cure è piuttosto agguerrita dal punto di vista promozionale
– racconta Mariangela – ma questo è possibile anche grazie alla cittadinanza che mostra nei nostri confronti molto interesse e curiosità. Sicuramente il nostro lavoro, però, non è semplice. Se in Italia le problematiche che riscontriamo sono pressoché nulle, quando siamo nei paesi teatro dei progetti la situazione è ben diversa e spesso riscontriamo difficoltà con le autorità locali. Sovente le problematiche derivano dalla gestione politica locale, ma noi cerchiamo di evitare comunque situazioni di disagio o di pericolo”.
Ma qual è l’esperienza pratica e concreta dei volontari?
“Personalmente sono stata in Uganda due volte – spiega Roberta di Idea Onlus -. La prima sono andata accompagnata da una dottoressa dell’associazione, una seconda praticamente da sola. Ma non andiamo allo sbaraglio, facciamo tutto nella massima sicurezza e si tratta di un’esperienza travolgente, specie quella fatta da sola. In questo mondo si aprono dei veri e propri mondi. Si vive davvero la realtà del posto e cambia tutto, sia lì che qui e si capisce come sia importante sostenere associazione anche quando si ritorna, altrimenti sembra di lasciare tutto in quei paesi, interrompendo un progetto a metà”.
“Posso dire che oltre ai viaggi – spiega Davide del Girotondo – l’esperienza più bella e formativa sia quella quotidiana. Noi siamo principalmente un gruppo di amici, quindi i progetti non si fermano alle riunioni dell’associazione, ma ci seguono anche nei bar e nelle nostre vite di tutti i giorni. Continuiamo a parlare e a discutere anche al di fuori della onlus, è questa la nostra forza”.
Le tre onlus sono sia su Facebook che su internet agli indirizzi  www.findthecure.it e www.ideaonlusforafrica.it

Le foto dell’evento sono disponibili su http://www.flickr.com/photos/gazzettadasti/sets/72157629587858536/

I video dell’evento sono disponibili http://www.youtube.com/watch?v=p8xPM5Os6C8