Cesare Pavese è stato il protagonista dell’interessante presentazione del nuovo album del cantautore Beppe Giampà avvenuta questo pomeriggio nell’ambito della serie di eventi organizzati da Gazzetta d’Asti e Primaradio nel corso della 60^ edizione della Fiera Regionale Città di Asti. Già perché il cd “I mattini passano chiari” è la trasposizione in musica delle poesie del notissimo scrittore di Santo Stefano Belbo. Un album nato in soli due mesi e che ha visto la collaborazione di impotranti artisti come Federico De Martino, che ha curato gli arrangiamenti, e Manuel Daniele, ingegnere del suono.
“Questo per me è un album molto importante – spiega Giampà, noto artista astigiano con alle spalle 15 anni di musica e live – che segna una svolta artistica della mia discografia.  album èmolto importante, segna svolta artistica mia  discografia partita 15 anni fa coi passi falsi e da 7 anni come solistaL’album è stato concluso in due mesi, un periodo molto intenso ma fruttuoso. Mi sono infatti avvalso della collaborazione di compagni di viaggio molto validi con i quali ho instaurato un ottimo rapporto umano, per me la cosa più importante, ma anche artistico. Il cd raccoglie le ultime poesie di Pavese che fanno parte del libro uscito postumo alla sua morte del 1951 “Verrà la morte e avrà i tuoi occhi”. Per me era necessario sottolineare l’intimità delle parole dello scrittore anche dal punto di vista musicale”.
L’idea di questo album è nata mentre stavi lavorando a un altro progetto legato alle tradizioni musicali. Cosa ti ha catturato di Cesare Pavese?
“Qualche tempo fa, proprio mentre stavo lavorando al mio precedente progetto, mi è capitato fra le mani La luna e i falò” libro di Pavese che avevo letto da adolescente. Rileggerlo alla soglia dei 40 anni è stato molto differente, anche perché alzare lo sguardo da quelle pagine e riconoscere i paesaggi descritti è stata un’esperienza unica. A questo punto mi sono appassionato e ho approfondito il Pavese poeta e ho notato che la sua metrica era perfetta per essere musicata. “I mattini passano chiari” è nato così, casualmente”.
E questo disco è molto diverso da cosa ci si può aspettare. A cosa ti sei ispirato musicalmente?
“Ho iniziato con l’ascolto dei classici cantautori italiani come Fabrizio De Andrè e Vinicio Capossela, per poi arrivare a Leonard Cohen e Tom Waits – spiega Giampà -.La musica del mio nuovo lavoro rispecchia perfettamente l’intimismo di questi artisti”.
Federico De Martino ha curato gli arrangiamenti dell’album. Parlaci di questo progetto.
“L’album è stato frutto di un lavoro continuo fra noi.  E questo non solo sul fronte musicale ma anche sul fronte letterario. Ci siamo infatti scambiati molte poesie e siamo arrivati al punto di comunicare tramite le parole di Pavese – racconta De Martino -. Si è creata una tale intimità culturale che ci ha permesso di eseguire un lavoro egregio, per questo gli arrangiamenti sono stati pensati per sposare poesie Pavese. In questo senso abbiamo usato solamente strumenti acustici, proprio per evocare i rumori della campagna e i suoni del lavoro dei contadini. Dentro a questo album c’è musica popolare, gitana, blues e jazz”.
Avete lavorato ai brani come nell’ordine del cd? Sembra che sia così data il crescente coinvolgimento musicale che si percepisce mano a mano che si ascoltano le tracce.
“Abbiamo lavorato alle singole canzoni settimana dopo settimana e in questi due mesi ci siamo presi anche alcuni  momenti per riflettere – racconta De Martino -. Abbiamo quindi realizzato arrangiamenti specifico in base a ogni poesia e in base al nostro coinvolgimento al progetto che mano a mano è cresciuto”.
“La musica è sempre una questione soggettiva – gli fa eco Giampà -, ma il nostro intento è stato quello di non toccare nemmeno una virgola delle parole di Pavese. Inoltre abbiamo deciso di sovvertire la metrica tradizionale fatta di strofa e ritornello”.
Manuel Daniele è stato l’ingegnere del suono che ha lavorato a questo progetto.
“E’ stata una sfida interessante – racconta Daniele -. Conoscevo Beppe nella sua veste rock e pop e prima di questo cd non avevamo mai collaborato. Mi sono trovato quindi a sentire un artista da un lato che non conoscevo. I pezzi dell’album, invece, fluiscono come se fossero stati creati sul momento proprio perché l’idea era quella di ricreare l’atmosfera intima di due artisti che suonano in una stanza. Devo dire che nel cd abbiamo usato pochissimo digitale e pochissima sovarincisione”.
Ma “I mattini passano chiari” non è solo musica. Il fumettista Lorenzo Omedè ne ha curato infatti la parte grafica.
“Fra me e Giampà c’è un’amicizia che va avanti da anni anche se non avevamo mai lavorato insieme – commenta Omedè -. La nostra collaborazione è nata invece di recente perché mi ha coinvolto nei suoi ultimi progetti prima di questo. Ma l’ultima esperienza è senza dubbio stata intensa e molto positiva. Intensa perchè io come disegnatore sono legato a un aspetto più fumettistico ma in questo progetto c’è stato qualcosa di diverso, di più. In questa occasione è, infatti, emersa subito l’esigenza di creare qualcosa di più artistico ancora. Per questo abbiamo scelto di usare china nera creando immagini più pittoriche. La parola chiave essenzialità”.
E l’essenzialità si denota anche dal libretto dell’album che raffigura per ogni canzone-poesia un disegno di Omedè.
Oltre a musica e diesegno “I mattini passano chiari” porta con sé anche un progetto teatrale a cura di Alessio Bertoli.
“L’idea è ancora in fase di definizione – spiega Bertoli – ma credo che punteremo molto sull’idea di Pavese uomo. Importante per me è stato il diario privato dello scrittore “Il mestiere di vivere” che ci offre un Pavese diverso, lontano dall’abituale modo in cui siamo abituati a pensarlo, legato esclusivamente al territorio. Nello spettacolo penso che punteremo molto anche sul suo suicidio, senza però offrire un messaggio negativo o cupo. Pavese in tutte le sue opere, infatti, ha sempre lasciato uno spiraglio di speranza, di ottimismo quasi. Ed è quello che traspare anche dall’album”.
Per conoscere i prossimi appuntamenti di Beppe Giampà www.beppegiampa.com
Il pomeriggio del 5 maggio è stato però anche la vetrina per l’associazione culturale Alfa. Gli ex allievi della scuola del fumetto, riuniti nel 2010 nella nuova realtà, hanno infatti offerto ai passanti saggi della loro arte proponendo disegni e fumetti. Lorenzo Omedè, disegnatore del cd di Giampà, è anche uno dei fondatori dell’associazione che nelle prossime settimane sarà presente al Salone del Libro di Torino e ad altre manifestazione di sapore nazionale.