E’ stato in incontro con un finale effervescente quello che si è svolto ieri alla Fiera Regionale Città di Asti teatro del primo della serie di appuntamenti organizzati dalla Gazzetta d’Asti e da Primaradio. A confrontarsi sette degli otto candidati sindaco alle prossime amministrative del 6-7 maggio. Unico assente annunciato Gabriele Zangirolami del Movimento 5 Stelle che ha scelto di non partecipare all’appuntamento. Disponibili invece Giovanni Pensabene (Rifondazione Comunista), Mariangela Cotto (Noi per Asti), Giorgio Galvagno (Pdl), Pierfranco Verrua (Lega), Davide Arri (Udc), Diego Zavattaro (Alleanza Astigiana) e Fabrizio Brignolo (Pd), gli altri politici in corsa alle elezioni che hanno risposto alle domande di Betty Martinelli e di Massimiliano Bianco, in un dibattito che ha affrontato temi scottanti come l’emergenza abitativa e la questione parcheggi e trasporto pubblico.
Di seguito pubblichiamo un resoconto dettagliato dell’appuntamento.
Come attrarre nuovi investimenti? Waya, se avesse investito, poteva rivestire il ruolo da volano?

Arri: “Senza occupazione non c’è futuro per i figli. Ci vuole ricerca e innovazione tecnologica per permettere alle nostre aziende di conquistare nuove fette di mercato. E’ necessario inoltre creare un collegio di esperti per pianificare gli investimenti sul nostro territorio mentre per quanto riguarda la Way Assauto noi proponiamo la creazione di un parco tecnologico nell’area della fabbrico dove possano svilupparsi le aziende. Senza dimenticare la necessaria collaborazione o meglio sinergia fra l’Università e l’impresa astigiana”.

Brignolo: “Noi crediamo che gli sconti su oneri di urbanizzazione per attirare nuove aziende non siano più attuale. L’aspetto su cui puntare invece a nostro avviso  quello della green economy sul quale già investono molte aziende. Non bisogna avere paura dell’ignoto ma è necessario puntare su forme nuove di lavoro”.

Cotto: “Far arrivare in città nuovi investitori è la priorità di ogni programma elettorale, ma la burocrazia influisce negativamente sugli interessati. Secondo noi è necessario agevolare in qualche modo gli imprenditori che sceglieranno la nostra città per investire, cercando di sviluppare ulteriormente l’artigianato e l’agricoltura. Il Comune infine dovrebbe, però, prendere posizione per avere denominazione anche per il Moscato, in modo da esportare il nome della nostra città in tutto il mondo. Bisogna, poi, rispolverare progetti come Agrivillage che giacciono da tempo nelle stanze del Municipio”.

Galvagno: “Innanzitutto il Comune deve essere efficiente e non una palla al piede per le imprese, ma è necessario anche investimenti per il privato. I piccoli inventivi non sono più sufficienti, ci vogliono infrastrutture, servizi (Tso ad esempio), relazioni sociali efficienti. Possiamo dire però che abbiamo in tasca 100 milioni di investimenti per il futuro”.

Pensabene: “Bisogna avere il coraggio di andare oltre e di sviluppare nuove tecnologie.  Nell’area della Way Assauto si potrebbe creare la cittadella dell’energia, dove sviluppare lavoro, formazione, progetti di risparmio energetico. Secondo noi Asti deve avere la percezione di essere il Comune agricolo più importante della provincia e uno dei più importanti di tutto il Piemonte”.

Verrua: “I prossimi sei mesi saranno difficili anche a livello economico a causa delle imposte del Governo Monti (60% peso fiscale). Nei primi 100 giorni bisognerà quindi apportare i primi interventi per portare lavoro in città e per semplifica il rapporto imprese-Comune. La nostra idea è quella di realizzare due centrali per il teleriscaldamento”.

Zavattaro:
“Diciamo la verità: il sindaco non può creare lavoro, ma può generare le condizioni per farlo sviluppare. A questo proposito noi proporremo alcune soluzioni pratiche come i crediti agevolati o i canoni zero per gli immobili vuoti. E’ meglio investire nell’attrarre lavoro nel nostro territorio piuttosto che spendere soldi pubblici per rivoltare il porfido”.

Casa e consumo del territorio. Cosa ne pensate dell’occupazione di stabili pubblici? E’ necessario creare nuove costruzioni per fare cassa o è meglio favorire le ristrutturazioni degli stabili già esistenti?

Arri “Ad Asti ci sono circa 1500 immobili sfitti, per questo bisogna mettere i piccoli proprietari di nelle condizioni di affittare. Ci vuole anche una  cabina di regia per coordinare attività e combattere l’emergenza abitativa. Le occupazioni sono dettate da necessità e la nostra intenzione è quella di porre fine a questa situazione critica. Per quanto riguarda invece il consumo del territorio la nostra città è troppo cementificata. Bisogna partire dall’esistente e creare strumento urbanistico più malleabile”.

Galvagno: “La mia Giunta ha già iniziato a recuperare gli edifici sfitti, ma ci  vogliono case ad affitti bassi per un lungo periodo. Posso dare una notizia in anteprima, giovedì prossimo discuteremo della possibilità di avere 100 case a residenza particolare con canone d’affitto basso”.

Brignolo: “Il Comune dovrebbe affrontare subito problema delle famiglie per evitare che diventi una vera emergenza; il social housing è l’unica strada per recepire finanziamenti pubblici.  L’idea di recuperare gli stabili già esistenti dovrebbe essere legata anche alla presenza sul nostro territorio di una scuola di restauro, sarebbe un ottimo elemento di formazione. Se la Way Assauto, ai tempi, fosse diventata anche scuola o un centro formativo oggi la sua storia sarebbe diversa”.

Pensabene: “Le occupazioni degli stabili di via Allende e via Orfanotrofio non sono abusive, si tratta infatti di prendere possesso di edifici vuoti da anni da parte di famiglie in vera e propria emergenza abitativa. Sono comunque d’accordo allo stop al consumo del territorio: l’offerta edilizia supera la domanda e non ha senso continuare a costruire. Ci vuole piuttosto un recupero mirato del patrimonio edilizio esistente. Per risolvere l’emergenza abitativa sarebbe necessario espropriare gli edifici vuoti da anni e metterli a disposizione delle famiglie bisognose”.

Cotto: “Anche secondo noi l’Atc non deve costruire nuovi alloggi ma deve comprare quelli che ci sono già sul mercato. Le case e gli alloggi devono essere adeguati ad esigenze di una popolazione sempre più anziana, come, fra le altre cose, costruire ascensori per evitare l’isolamento”.

Verrua
: “Le occupazioni sono una vergogna, non c’è molto altro da aggiungere. Si tratta di stranieri che vivono abusivamente in stabili cittadini e se si rispettano le regole i loro permessi di soggiorno stanno scadendo, quindi la soluzione a questo problema è la loro espulsione da nostro territorio. Bisogna essere sinceri con i cittadini: non possiamo assistere tutti. Non si tratta di aiuti temporanei: si parla di famiglie straniere che da 8 anni non lavorano”.

Zavattaro:Non si può legittimare occupazione degli edifici. Questo significa dare degli stupidi a chi in nonostante le difficoltà non ha occupato e ha sempre pagato le tasse”.

Affrontiamo la questione dei parcheggi, del commercio e dei trasporti pubblici.

Arri: “Fino ad oggi ci sono state scelte sbagliate sulla viabilità e sul commercio. Ad Asti però mancano parcheggi e una soluzione sarebbe quella di raddoppiare parcheggio piazza del Palio e quello della caserma dei Colli di Felizzano. Si deve inoltre allargare il servizio dei bus, rinnovando il parco mezzi dell’Asp, mentre nei trasporti ferroviari sarebbe necessario avere metropolitane leggere a vantaggio di cittadini e specialmente gli studenti”.

Galvagno: “Noi abbiamo cercato in questi cinque anni di andare in contro alla cittadinanza con progetti nuovi come quello delle navette gratuite che attraversano il centro e che hanno riscosso molto successo. Per quanto riguarda i parcheggi, invece, abbiamo costruito 2000 posti auto”.

Brignolo: “Riqualificare l’ex caserma Colli di Felizzano costruendo anche un ampio parcheggio è un’operazione per recupero della zona. E’ invece necessario incentivare le linee tradizionali del trasporto pubblico, quelle che collegano periferia e centro, per risolvere il problema”.

Pensabene: “Non è vero che ad Asti servono nuovi parcheggi. Non in centro almeno. Il problema è rappresentato dai mercati. Secondo noi sarebbe opportuno eliminare il mercato del mercoledì per creare piccoli mercatini rionali, mantenendo quello del sabato. A questo punto la questione parcheggi sarebbe risolta. E’ necessario però collegare le periferie con il centro, ci vogliono parcheggi esterne alla corona della città”.

Cotto: “Noi pensiamo che per risolvere il problema dei parcheggi basti utilizzare lo spazio dell’area dell’ex binario 8, dietro alla stazione. In questo modo il traffico da corso Savona e corso Torino potrebbe essere veicolato verso quest’area (zona Corso Savona), agevolando i pendolari e gli studenti. Siamo invece contrari al parcheggio in piazza Medici, ma pensiamo che sia una buona soluzione riqualificare l’ex caserma Colli di Felizzano. Bisogna, però, mettere mano al piano scolastico per risolvere i problemi del traffico. E’ inoltre assurdo che pullman che arrivano da paesi non si fermino in periferia”.

Verrua
: “Il servizio delle navette sta funzionando anche se il trasporto pubblico deve essere sinergico con altri servizi come quello ferroviario. E’ vero però che la stazione di Asti sia difficilmente accessibile per i disabili e questa è una questione da non sottovalutare. Bisognerebbe pensare a una riqualificazione della zona per un nuovo accesso alle linee ferroviarie (dal lato opposto dell’entrata della stazione)”.

Zavattaro:  “A differenza di quello che è stato detto far pagare un biglietto per l’uso delle  navette non serve certo a rimpinguare le casse del Comune. Ci vuole piuttosto un nuovo sistema dei bus ad Asti, visto che ce ne sono pochi e che servono male la cittadinanza. Lo stesso discorso vale per le ferrovie: poche tratte, specialmente per il centro-sud. Il nuovo sindaco dovrà farsi sentire in Regione, dovrà viaggiare per capire nuove soluzione e dovrà se necessario alzare la voce per ottenere il meglio per Asti.
Per quanto riguarda i parcheggi, invece, il nostro Comune non ha soldi da investire, chi dice il contrario dice una bugia: per nuovi parcheggi bisogna chiedere che siano i privati a investire nella costruzione”.

Veniamo a una questione spinosa, l’Imu. Come vi ponete di fronte a questa nuova tassa rivolta ai cittadini?

Arri
: “E’ necessario valorizzare famiglia. Bisogna diversificare il peso fiscale tra i single e nuclei familiari . Qualche anno fa è stato ingiustamente abolito l’Ici creando dissesto nei Comuni- Ora arriva l’Imu che molto di più sulle famiglie. La nostra idea sul pagamento dell’Imu è quella di tener conto della composizione della famiglia e agire di conseguenza”.

Galvagno“Proprio in questi giorni lo Stato ha comunicato il taglio di un altro milione di euro ma noi cercheremo comunque di abbassare tariffa dell’Imu e di non aggiungere addizionali. C’è da dire che a conferma di questo abbiamo ad esempio dimezzato la tariffa dei parcheggi annuali passando dai 60 euro ai 30”.

Brignolo: “Quello che posso dire è che ci vuole un fondo di garanzia a tutela del credito”.

Pensabene: “L’Imu c’è perche il Governo non tassa grandi patrimoni ma piuttosto tassa in modo diffuso. Questo deve far pensare al momento delle votazioni per i partiti che appoggiano questo Governo. Posso però dire che la Lega oggi si schiera contro l’Imu ma 6 ministri leghisti hanno firmato il provvedimento di approvazione della tassa”.

Cotto: “No comment. Preferisco non rispondere a questa domanda visto che non conosco il bilancio del consiglio comunale. Spero di poter applicare una tariffazione minima ed incentivare i servizi sociali per gli anziani (che genererebbe lavoro per cooperative)”.

Verrua: “L’Imu costerà tre volte ma ai comuni ma nelle casse delle Amministrazioni non arriverà un euro in più rispetto all’Ici”.

Zavattaro: “Aumentare pressione fiscale adesso è improponibile. L’Imu è chiaro esempio di fallimento dell’applicazione del federalismo fiscale”.

 

I filamti degli interventi dei candidati sono visibili sulla nostra pagina youtube all’indirizzo http://www.youtube.com/user/YouGazzetta