parisLa scuola è occasione di incontro, è un ponte tra culture e religioni: la docente di Lettere Anna Musso del CPIA di ASTI al corso di Licenza Media tenuto presso i locali comunali, si è trovata parte, durante la prima lezione successiva ai fatti di Parigi, di un momento di condivisione di paure, di valori comuni e di preghiera ecumenica, testimoniando come la scuola e la classe possano diventare un esempio di fraternità  di cui sentirsi parte. “Il tavolo – dice la docente – ha un forte valore evocativo: intorno ad esso si condivide un pasto, si assapora il calore familiare, si innescano discussioni, si condividono progetti, gioie e dolori oppure si commemora un fatto che non può essere dimenticato.”

Così il gruppo di studenti di Villafranca d’Asti, a forte componente araba, si è ritrovato, all’indomani della strage perpetrata a Parigi, seduto intorno al tavolo della scuola, luogo di conoscenza e progresso.

Sguardi attoniti ed increduli lasciavano trasparire tutto l’orrore per un episodio di portata internazionale che non conosce spiegazione.

Lunghi minuti di silenzio condiviso, dedicati a vittime innocenti e a carnefici dominati da una forza oscura e cieca, hanno messo a nudo volti segnati da un dolore profondo, lacrime di sofferenza e disagio.

Le studentesse arabe hanno denunciato tali attacchi terroristici facendosi portatrici del vero messaggio dell’Islam, dietro al quale troppo spesso si schermano i guerrieri dell’odio e della violenza.

Il Corano, sacro messaggio del profeta Maometto, invita i Musulmani ad essere strumenti della pace, della misericordia e dell’amore di Dio.

In una lingua universale, quella del cuore, che non conosce barriere e distinzioni sociali, colori e slogan propagandistici, hanno innalzato una preghiera spontanea dalla melodia struggente e mistica che recitava così: “Chiunque uccida un uomo, sarà come se avesse ucciso l’umanità intera. E chi ne abbia salvato uno, sarà come se avesse salvato tutta l’umanità” (Corano, 5:32).

Un forte richiamo al desiderio di pace e concordia cui prestare attenzione per cancellare i superficiali pregiudizi che impediscono l’armonia da più parti attesa, desiderata e necessaria per guardare ad un presente di speranza.