In mezzo ad una selva di giornalisti e cameraman di oltre venti televisioni convenute da tutto l’Iraq, il governatore di Najaf Adnan al Zurfi e il sindaco di Asti Fabrizio Brignolo hanno tagliato, questa mattina alle 10, il nastro per inaugurare la prima Fiera del Made in Italy nell’importante centro del sud del paese. I trentotto espositori italiani, di cui sette astigiani, guidati da Roberto Ferro Ruscalla, della società Sviluppo Commerciale Italo Iracheno e vice presidente Confapi Asti, membro del Consiglio della Camera di Commercio di Asti, hanno illustrato al governatore e alle altre autorità convenute i prodotti italiani con cui confidano di agire un mercato in forte espansione e sviluppo, che ha dimostrato di apprezzare le tecnologie di qualità e design superiore a quelle che attualmente dominano l’economia locale e provengono da Cina e Turchia. Impressionante la copertura mediatica che giornali e televisioni irachene stanno garantendo all’evento, che si configura come il primo del suo genere per quanto riguarda le imprese italiane. L’apertura della fiera è stata vivacizzata dai canti di bambini delle scuole accompagnati dalle loro insegnanti che si sono esibiti in musiche locali, tra bandiere italiane e irachene. Il governatore Adnan al Zurfi ha visitato tutti gli stand, salutando tutti gli espositori e chiedendo informazioni tecniche su tutti i prodotti, grazie alla collaborazione dell’architetto Al Fatah, che svolge la funzione di raccordo tra la delegazione italiana e le istituzioni civili e commerciali della regione di Najaf. Discutendo con il sindaco di Asti ha manifestato l’interesse ad estendere l’approfondimento delle tecnologie italiane anche nel settore dell’agricoltura e del trattamento dei rifiuti e delle acque. La Fiera resterà aperta fino a lunedì prossimo e la delegazione di imprenditori ritornerà ad Asti martedì prossimo. Nella giornata di ieri il sindaco Brignolo e Roberto Ferro Ruscalla, erano stati ricevuti a pranzo dal Governatore Adnan al Zurfi nella sua residenza, ove hanno potuto approfondire, insieme all’architetto Al Fatah, le possibilità di interscambio commerciale tra le nostre due economie e si è manifestata la volontà di instaurare sempre più stretti rapporti di amicizia e scambio culturale tra i due popoli.