fornoCampi appena seminati allagati, noccioleti trasformati in paludi è il risultato di questi giorni di maltempo con piogge battenti che hanno ingrossato i fiumi e mandato in tilt il sistema di smaltimento delle acque di gran parte del territorio astigiano. Ora il pericolo sembra passato, ma il riflesso sui raccolti agricoli è pesante. “I danni maggiori nell’Astigiano li abbiamo registrati nel Nord della Provincia – ne dà conto Massimo Forno, presidente di Confagricoltura Asti -. Molti campi di pianura, appena seminati a grano, sono stati sommersi da acqua e fango con la perdita del raccolto”. Una situazione, l’allagamento delle colture di fondovalle, che puntualmente si ripresenta ad ogni evento di pioggia persistente. Forno non ha dubbi e punta il dito sull’incuria pubblica. “Gli enti territoriali hanno la responsabilità della manutenzione dei fossi sulle strade. Lavori di pulizia degli scoli e della vegetazione che spesso non vengono fatti o sono fatti male. Il risultato è che i canali di fondovalle non fanno defluire le acque che poi allagano i campi e i frutteti. A questo punto gli amministratori pubblici, a cominciare da quelli più vicini alle realtà locali, dovrebbero essere tanto lungimiranti da affidare agli agricoltori, gli unici che hanno competenze e macchinari per farlo, il servizio di pulizia e manutenzione di un territorio che, altrimenti, rischia di essere danneggiato in modo permanente. Una volta – ricorda Forno – c’erano i cantonieri di prossimità, spesso agricoltori che conoscevano bene il tratto di territorio di cui si occupavano su incarico dell’ente pubblico. Oggi tutto viene fatto senza cognizione di causa. E i risultati negativi si vedono. Insomma anche in tema di regimentazione delle acque bisognerebbe prevenire invece che curare l’emergenza. Atteggiamento che, oltretutto, farebbe risparmiare risorse pubbliche. Un concetto che gli amministratori locali dovrebbero tenere ben presente”. Infine non solo cereali nel computo dei danni da maltempo di fine autunno. “Anche le coltivazioni di nocciolo di fondovalle potrebbero avere ripercussioni negative dalla troppa pioggia caduta in queste settimane – dice Enrico Masenga, tecnico di Confagricoltura Asti -. I noccioleti trasformati in vere paludi potrebbero essere facile preda di infezioni fungine che comprometterebbero i raccolti”.