astigianiIl galletto di “Astigiani” ha rifatto l’uovo, con tenacia e fantasia. Il terzo numero della rivista di “storia e storie” è pronto. Arriverà nelle edicole e nelle principali librerie da venerdì 15. Sarà presentato sabato 16 alle ore 17 al Palco 19 di via Ospedale. “Volevamo presentare la rivista nel cortile del vecchio ospedale, ingresso da via Botallo – spiegano Giorgio Conte e Sergio Miravalle, rispettivamente presidente dell’associazione Astigiani e direttore della rivista – Una scelta non casuale visto che il servizio d’apertura è dedicato al “Brutto addormentato nel centro” e racconta la storia degli ospedali astigiani dal Seicento ai giorni nostri. Ormai da otto anni l’intero complesso del vecchio ospedale è chiuso, senza che se ne sia deciso un riutilizzo. Il galletto di Astigiani intende risvegliare dai torpori chi deve e può decidere. La storia diventa così base e stimolo per darci un futuro”. Problemi di agibilità sottolineati dall’Asl hanno indotto a spostare la presentazione al vicino Palco 19. Le 116 pagine del terzo numero di “ASTIGIANI” avranno una copertina cromaticamente curiosa: Vittorio Alfieri su sfondo rosa dedicata ai rapporti tra il poeta e le donne. La rivista pubblica una inedita mappa degli amori di “Toju” che punteggia tutta l’Europa del Settecento. E si scopre che anche la famosa icona del trageda legato alla sedia è da ricondurre ad una passionale storia d’amore. E sempre dal XVIII secolo arriva il sorprendente diario di una nobildonna, antesignano dello stile Twitter, che ci racconta la vita ad Asti durante la guerra di successione di Spagna con le occupazioni di austriaci e francesi: una lettura vivissima e straordinaria, tratta dal diario originale Il Novecento è raccontato ricordando la stazione epica dei tramway, le piccole ferrovie secondarie che hanno percorso territorio astigiano fino agli Anni Trenta, ne sono rimaste tracce e foto. ASTIGIANI racconta anche dei bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale. Dov’erano i rifugi? Chi ricorda quando si viveva con la paura di Pippo? Altro servizio è sui proverbi dedicati alla primavera anticipatori delle più scientifiche previsioni del tempo e scoprirete che cosa non dovevano fare i gatti a maggio. L’intervista della rubrica “Confesso che ho vissuto” è a Luigi Garrone il decano dei cronisti astigiani, passato dal fuorisacco a Internet. E non manca l’Album di famiglia con una terza raccolta di foto giovanili di personaggi destinati a diventare famosi, o quasi. Tra questi anche un futuro astigiano molto importante, quando ancora andava in triciclo. Vasta la sezione delle rubriche: vi si racconta la vita del più famoso italiano dei mari del Sud che era astigiano; di un frate di Cessole che predicava nel Medioevo usando gli scacchi; i riti culinari della pasqua ebraica nel ghetto; le uova da Nobel raccolte sulle colline di Asti da Rita Levi Montalcini; il guru del jazz che fece scuola tra i ragazzi degli Anni Cinquanta. E le pagine delle recensioni librarie, i modi di dire in dialetto, le insegne senza ruggine, il trovarobe, le vecchie reclam, tempo futuro. Astigiani annuncia anche l’operazione “Aprite i cassetti” con l’adesione al progetto “La rinascita” dedicato agli anni del Dopoguerra. La redazione, che ha preso sede al terzo piano del palazzo dei Portici Rossi al numero 195, organizza la raccolta di fotografie che contribuiranno alla mostra aperta da metà maggio nei palazzi Ottolenghi, Alfieri e Mazzetti.