E’ in calendario per lunedì 19 marzo, alle 11, la conferenza stampa del Partito Democratico sul tema “La Regione ti lascia a piedi” alla Sala Consiliare del Municipio di Asti (piazza San Secondo).  
Interverranno i consiglieri regionali Angela Motta e Davide Gariglio, il capogruppo al Comune di Asti Fabrizio Brignolo e il segretario provinciale Giovanni Miglietta.  Sono stati invitati i rappresentanti sindacali (Rsu) dei ferrovieri e i comitati dei pendolari.
Nel corso della conferenza stampa verranno illustrate le conseguenze sul trasporto pubblico locale a livello regionale e nell’Astigiano determinate dai tagli effettuati dalle delibere varate dalla Giunta regionale.

“Nel 2012 – spiega una nota del PD – il costo del trasporto pubblico, sulla base dei contratti di servizio firmati tra enti locali e aziende, ammonta a complessivi 691 milioni; soldi che, ai sensi della legge regionale, devono essere garantiti dalla Regione Piemonte, che ha stabilito quali servizi devono essere prestati sul territorio e se ne è accollata il relativo onere.
La Giunta regionale nel novembre scorso ha però deliberato un taglio, rispetto alle risorse erogate nel 2010, pari al -15% per il trasporto su autobus e al -10% per quello ferroviario.
Ma le sorprese non sono finite: sul bilancio 2012 la Giunta ha stanziato solo 568 milioni, cifra che corrisponde ad un taglio ancora maggiore, cioè pari al -23% delle risorse per gli autobus e al -15% per le ferrovie.
Il risultato di questi tagli sarà che più di duemila autoferrotranvieri e ferrovieri piemontesi perderanno il posto di lavoro e che molte aziende del settore falliranno. Gravi i disagi che saranno patiti dagli utenti: dovrà essere infatti tolto dalla circolazione un autobus su cinque.
Eppure in questo caso il Governo nazionale ha stanziato per il trasporto pubblico regionale delle risorse che sarebbero ampiamente sufficienti a garantire il finanziamento degli attuali servizi di trasporto.
La verità è che la Giunta Cota ha pensato di poter effettuare dei tagli ragionando a tavolino, senza nessuna riflessione sugli effetti negativi che questo causerà al servizio erogato all’utenza.
Siamo consapevoli del fatto che, complessivamente, le risorse che la Regione potrà spendere nei prossimi anni saranno inferiori a quelle degli anni passati e che quindi ogni ambito di spesa dovrà essere razionalizzato.
Chiediamo però che una razionalizzazione del trasporto pubblico avvenga secondo quanto previsto dalla legge, ossia attraverso una concertazione tra Regione ed enti locali, sentite le aziende, i sindacati e le associazioni degli utenti: insieme si decida quali servizi sono insopprimibili e quali invece possono essere riorganizzati.
Non ci si può infatti non rendere conto che in questo periodo di crisi economica il trasporto pubblico diventa sempre più necessario per la cittadinanza, anche alla luce dell’incremento del costo dei carburanti, della necessità di ridurre l’inquinamento nei nostri territori, nonché dell’obiettivo di garantire la mobilità anche per chi vive nelle aree montane”.