Oltre 1200 personaggi in costume medioevale, domenica 18 settembre, daranno vita al grandioso corteo storico che ogni anno caratterizza il Palio di Asti. I “quadri viventi” portati in scena dai 14 Rioni e dai sette Comuni partecipanti all’evento in chiave medievale sono frutto di una meticolosa ricerca storica e rappresentano fatti realmente accaduti in Asti e provincia. Un’importante novità caratterizzerà il corteo a partire da quest’anno: a seguito della modifica al Regolamento paliofilo, i figuranti del rione vincitore, nella fattispecie San Paolo, non apriranno più il corteo ma sfileranno per ultimi. Tale novità è stata deliberata dal Consiglio del Palio per consentire ai trionfatori dell’anno precedente di sfilare di fronte alle tribune gremite ottenendo così una maggiore visibilità. Passiamo ora a una breve anticipazione delle rievocazioni che saranno proposte domenica. Ad aprire la sfilata sarà il Comune di Baldichieri che proporrà la condizione delle donne nel Medioevo: dalle monache aristocratiche alle prostitute di vari ranghi. I figuranti di Montechiaro rievocheranno invece la figura del trovatore Rambaldo da Vaqueiras che narrò il salvataggio di Giacomina da Ventimiglia; mentre i bianco-rossi di Moncalvo presenteranno il simbolismo cristiano dell’uovo e dell’albero della vita, emblemi di rinascita. Il rione Torretta porterà in sfilata la “Tappezzeria Orleanese”, uno splendido manufatto in seta rossa con decori avorio di proprietà della Collegiata di San Secondo, mentre il Rione Viatosto rappresenterà i metodi repressivi con cui la società medioevale osteggiava gli amori “peccaminosi”. Gli oro-argento di San Silvestro celebreranno il loro emblema araldico: lo scudo gotico verrà portato in trionfo dai nobili del Rione che illustreranno i significati dei colori e del biscione visconteo. L’arte del fustagno, tessuto simile al velluto ma più economico, sarà il tema proposto dai figuranti di Castell’Alfero, mentre saranno due tipologie di danza, la manfredina e la farandola, ad animare la sfilata dei blu-oro di San Marzanotto. Il rione Santa Caterina offrirà uno scorcio dell’attività degli zecchieri astigiani impegnati nei lavori di conio; mentre i biancoverdi di San Martino-San Rocco ci faranno rivivere i sontuosi festeggiamenti organizzati per l’incontro tra il nobile Giovanni Roero e il sovrano Carlo VIII. I redditizi rapporti finanziari tra i banchieri astigiani della “Società dei Leopardi” e il re Edoardo III d’Inghilterra verranno rievocati dal rione Don Bosco, mentre sarà compito del rione San Pietro rappresentare il linguaggio simbolico della geometria come via di comunicazione tra l’uomo e l’essenza divina. Cavalieri giostranti, chiusi nelle loro armature, ed emozionanti giochi equestri costituiranno il tema presentato da San Secondo, mentre i bianco-azzurri di Tanaro-Trincere-Torrazzo rievocheranno l’arrivo in città di San Bernardino da Siena e del simulacro del Santissimo Nome di Gesù fatto realizzare dal Comune a ricordo dell’evento. L’intensa attività dei “campari”, le guardie armate a presidio dei territori rurali e in particolare delle vigne, sarà rappresentata dai figuranti di Canelli, mentre saranno i rossoblu di San Damiano a rievocare la figura di Margherita di Savoia Acaia, giovane vedova divenuta poi monaca di clausura. Il rione San Lazzaro presenterà i “lazzaretti” e la grande festa annuale in onore di San Lazzaro; mentre i bianco-azzurri della Cattedrale racconteranno l’attività quotidiana dell’Hospitium, luogo di assistenza medica e caritativa per pellegrini, malati e indigenti. Il vino, come bevanda al top, e i mestieri di taverniere e venditore di nettare di Bacco saranno il tema presentato dal Comune di Nizza Monferrato; il rione Santa Maria Nuova si cimenterà con una tipica manifestazione di riprovazione della comunità nei confronti di matrimoni tra giovani di borghi o Comuni rivali. A chiudere il corteo storico sarà il rione San Paolo, vincitore del drappo 2015, che celebrerà la vittoria al Palio con un corteo medioevale festoso e gaudente. Laura Novara