Anche Chiusano ha la sua balena di tre milioni di anni fa: un possente esemplare fossile di circa  sette metri, ritrovato casualmente nel 2003 nella cava della fornace Cellino. Ma sono in pochi a   saperlo o a ricordarlo.   Eppure quel cetaceo, vissuto nel Mare Padano, ha un’importanza particolare: si tratta infatti di uno   dei pochissimi esemplari ritrovati finora, in Italia, nelle argille. Il che significa che la sua morte è   avvenuta in alto mare, cioè il mammifero non si è arenato sulla spiaggia (come è accaduto ad altre   balene dell’Astigiano), ma si è inabissato in profondità.   Attualmente i reperti fossili sono esposti parzialmente nel Museo Paleontologico gestito dall’Ente di   Gestione delle Aree Protette Astigiane: quando saranno pronti i nuovi spazi al piano interrato del   Michelerio, il mammifero si potrà ammirare in tutta la sua grandiosità. “Nel frattempo Chiusano, non potendo riavere la balena – dice il sindaco Marisa Varvello – si   prepara a celebrarla con un evento che recupera ricordi e luoghi, per segnare nuovamente sul   proprio territorio, con l’immaginazione e segni visibili, la presenza di un essere eccezionale che ha   abitato le acque del Mare Padano: proprio dove oggi ci sono le nostre colline”. La manifestazione s’intitolata “Una balena in collina a Chiusano…” e si terrà il 20 e 21 giugno.   Ideata dalla giornalista Laura Nosenzo, che per anni ha firmato la rassegna Verdeterra, è   organizzata dal Comune insieme a Aree Protette Astigiane e Associazione Quattro Passi a Nord   Ovest con la collaborazione del Comune di Settime.  Numerose le iniziative che si alterneranno nei due giorni di giugno e che saranno presentate nelle   prossime settimane in una conferenza stampa. In via di attuazione, invece, alcune azioni   preliminari: “Dieci pittori astigiani – indica Varvello – hanno accettato di disegnare o dare forma su   tela al cetaceo: Ottavio Coffano, Giancarlo Ferraris, Paolo Fresu, Gianfranco Monaca, Giuseppe   Orlandi, Filippo Pinsoglio, Lia Rinetti, Carolina Risaliti, Piero Sciavolino, Rossana Turri. I loro   lavori saranno esposti durante la manifestazione per poi essere riprodotti, in futuro, sui cartelli che   segneranno la “strada della balena”, dal centro di Chiusano alla cava in cui è avvenuto lo   straordinario ritrovamento”.  Nel frattempo anche il paese si è messo a immaginare la balena: come viveva nel Mare Padano?   Con chi passava il suo tempo? E che cosa ha pensato quando, dopo milioni di anni, è emersa dal suo   rifugio di terra? Sarà stata contenta di essere stata scoperta? I pensieri di grandi e piccini, raccolti da   Laura Nosenzo, verranno sintetizzati in brevi frasi esposte durante la manifestazione: gli stessi   abitanti saranno chiamati a votare quelle più belle e originali.   Per entrare meglio nel clima, un gruppo di chiusanesi ha visitato nei giorni scorsi il “Museo dei   fossili” per un incontro ravvicinato con la balena. Lo stesso hanno fatto i bambini delle scuole   dell’infanzia e primaria di Settime preparati in classe dalla naturalista delle Aree Protette Astigiane   Alessandra Fassio. Poi le frasi hanno iniziato a prendere forma: ieri sera è toccato ai consiglieri   comunali usare la fantasia e immaginare la balena muoversi indisturbata dove oggi ci sono le loro   case e terre.