Che cosa hanno in comune film come “Tempi Moderni” di Chaplin e “Metropolis” di Fritz Lang con la nascita dello spumante italiano? Molto, anzi moltissimo. 
Se ne parlerà  il 12 marzo, dalle 9, alla Gancia di Canelli, nell’ambito di un convegno intitolato “Viticoltura e industria nelle terre del moscato” che fa parte del progetto “La nascita dello spumante italiano”. L’iniziativa è promossa dalla Comunità delle Colline “Tra Langa e Monferrato” ( composta dai Comuni di Calosso, Canelli, Castagnole Lanze, Coazzolo, Costigliole d’Asti, Moasca, Montegrosso d’Asti e San Marzano Oliveto) di cui è presidente il sindaco costigliolese, Giovanni Borriero, ed è realizzata in collaborazione con l’associazione “Canelli Domani” presieduta dal dott. Lorenzo Vallarino Gancia, dell’omonima Casa vinicola canellese.  
Sabato 12 marzo, nella sede storica della Gancia, in corso Libertà a Canelli, un pool di relatori presenterà le sintesi di studi e ricerche sui rapporti tra viticoltura e industria nell’area di produzione dell’uva moscato bianco dove oltre un secolo e mezzo fa nacque il primo spumante d’Italia. 
Ci saranno anche riferimenti alle tecniche di comunicazione pubblicitaria e didattica, sorprendentemente all’avanguardia, che le Case spumantiere adottarono agli inizi del Novecento per far conoscere non solo la propria attività, ma anche il territorio patria di vini e spumanti che hanno conquistato i mercati italiano e mondiale.
Spiega Patrizia Cirio, ricercatrice e storica dell’industria spumantistica del Sud Piemonte, che insieme al grafico e illustratore Giancarlo Ferraris e a Sergio Bobbio, ex funzionario del Comune ed esperto di fotografia, ha curato il convegno: «Il 12 marzo si ripercorrerà la storia della nascita e dello sviluppo delle imprese vinicole nel Sud Piemonte. Saranno analizzate le ripercussioni che questi avvenimenti hanno avuto, a livello locale e nazionale, sul paesaggio, sull’assetto socioeconomico, culturale e persino sulle tendenze artistiche».
Il programma, diviso in due parti, prevede una scaletta fitta di interventi che, per motivi di tempo, seguiranno una scansione rapida e sintetica, «ma le relazioni complete potranno essere consultate attraverso un’apposita banca dati, cartacea e on-line, che è in fase di realizzazione» annota Cirio.
Tra i relatori della prima parte del convegno canellese, oltre al presidente della Comunità collinare, Borriero, e al “padrone di casa” Lorenzo Vallarino Gancia, che porteranno i saluti rispettivamente del consorzio di Comuni e della maison spumantiera che ospita l’incontro, ci saranno il prof. Marco Devecchi, presidente dell’Osservatorio del paesaggio per il Monferrato Astigiano; la professoressa Anna Schneider dell’Istituto di Virologia vegetale di Grugliasco che fa parte del Cnr; Pierstefano Berta e Giusi Mainardi storici e ricercatori dell’Oicce, l’organizzazione per la comunicazione e le conoscenze in enologia; le ricercatrici universitarie Paola Gullino e Federica Larcher; Carlo Tosco, docente associato al Politecnico di Torino.
Nella seconda parte Patrizia Cirio, Giancarlo Ferraris e Sergio Bobbio presenteranno testimonianze inedite sulla comunicazione e sulle attività di divulgazione aziendale messe in atto dalle Case spumantistiche tra IX e XX secolo. Si parlerà della trasformazione delle tecniche grafiche e pittoriche in materia di affiches e di packaging enologico; dell’uso vincente della fotografia come testimone in presa diretta di una rivoluzione eno-industriale in piena evoluzione e, infine, del cinema che, come accadde nello stesso periodo ad Hollywood con le opere di registi e artisti come Chaplin e Lang, riporta fedelmente, con precisione documentaristica, le immagini in movimento di un mondo in sviluppo frenetico, tra innovazione tecnologica e profonde trasformazioni sociali. 
Dalle ricerche negli archivi storici della Gancia curate da Cirio, Ferrarsi e Bobbio, è, infatti, emerso un filmato d’epoca, recuperato da Paola Visconti e Franco Ferrero della Casa spumantiera canellese, perfettamente conservato e che sarà proiettato per la prima volta proprio nel corso del convegno canellese. Vi si racconta l’industria dello spumante e il suo territorio con un taglio cinematografico incredibilmente analogo a quello con cui i films “Metropolis” di Fritz Lang o “Tempi Moderni” di Chaplin riuscirono a rappresentare i cambiamenti sociali determinati dalla nascita della civiltà industriale moderna. 
«Si tratta – chiariscono Cirio, Ferraris e Bobbio – di un documento prezioso che riporta al passato per comprendere al meglio il futuro di uno dei vanti del Piemonte vinicolo: il settore degli spumanti, oggi come allora così importante e strategico non solo per l’economia, ma anche per il tessuto socioculturale piemontese».
Conduttore del convegno sarà Filippo Larganà, giornalista professionista, blogger e curatore del sito www.saporidelpiemonte.it le cui inchieste in materia di tutela dei marchi vinicoli piemontesi hanno recentemente ricevuto il premio intitolato a “Bettino Ricasoli” bandito, in occasione del 150° dell’Unità d’Italia,  dall’Ordine Nazionale degli Agronomi e dei dottori Forestali.