Perché la piazza del Municipio di Nizza è dedicata ai Martiri di Alessandria? E chi era Pasquale   Bodriti, ricordato sulla lapide al primo binario della stazione ferroviaria?   I taccuini di centouno ragazzini dell’istituto comprensivo “Carlo Alberto Dalla Chiesa” si sono   riempiti in questi mesi di informazioni, sostando anche sotto il portico di Palazzo Comunale, in via   Roma o in piazza Camillo Dal Pozzo. A essere coinvolte, le cinque classi terze della secondaria.    Altre indicazioni sulla toponomastica che racconta un periodo particolare di Nizza, quello del   secondo conflitto mondiale e della lotta di Liberazione, saranno raccolte dalle classi terze della   sessione scolastica 2015-2016: ne nascerà un’insolita guida turistica, “Nizza in guerra”, rivolta a   tutti coloro che vogliono conoscere la storia di vie e piazze frequentate quotidianamente.  Il progetto, avviato dall’Israt nel 70° anniversario della Liberazione, ha portato di recente i ragazzi a   scoprire i luoghi che ricordano persone, gruppi partigiani e episodi della Resistenza: un percorso   ricco di storie che li hanno emozionati. Il racconto è stato affidato a Mario Renosio, direttore   dell’Israt, e alla testimonianza del partigiano Guido Bosca, nome di battaglia Canio, che a 16 anni   partecipò alla liberazione di Nizza. Altri contributi sono venuti da Dino Laspisa, responsabile   dell’Anpi nicese, figlio del partigiano garibaldino Francesco (“Tempesta”), e dal sindaco Flavio   Pesce.   Numerose le domande degli alunni, affiancati dagli insegnanti di Lettere Daniela Benazzo,   Gabriella Bianco, Claudio Camera, Angela Firino, Adelia Vonini.  In attesa che la guida turistica sia pronta, fin d’ora i ragazzi cammineranno con meno indifferenza   per la città, avendo appreso le vicende della comunità ebraica, ricordata con una lapide in piazza del   Municipio, e avendo ora maggiore consapevolezza sul ruolo delle donne nella Resistenza o sul   sacrificio versato dai nicesi per la libertà: 53 periti in guerra, altrettanti dispersi, 30 scomparsi nella   lotta di Liberazione. Compresi i quattro giovani che trovarono la morte ad Alessandria, nell’assalto   a una caserma della polizia della Rsi, e il partigiano Pasquale Bodriti, “Giaguaro”, caduto per   difendere lo scalo ferroviario.