“In questi giorni l’Invalsi ha reso noti i dati delle prove Iea, prove svolte nei primi 8 anni di scuola, e dalle agenzie risulta che la scuola italiana sia in una generalizzata decadenza. Ma sarà vero? Controllando i dati si nota ancora una volta di quanto questo Paese sia a due velocità: da una parte gli studenti del Nord che ottengono punteggi ben sopra la media richiesta mentre i loro coetanei del Sud ottengono risultati alquanto bassi facendo così scendere il risultato nazionale – dichiara il Coordinatore Provinciale del Movimento Giovani Padani Marco Bona -. Se queste diseguaglianze nascono già dai banchi delle scuole elementari e medie è perché non viene attuato nessun controllo sui docenti e sui programmi scolastici. Eppure le risorse di Roma vanno sempre al Sud Italia come insegna la squallida vicenda dei tablet del ministro Profumo”. “Da questi dati scaturisce per l’ennesima volta la dimostrazione che quello che noi giovani padani diciamo da anni nelle scuole corrisponde alla realtà. L’attuale Italia è spaccata in due. Il vero problema è che ad essere danneggiati sono , come sempre, gli studenti del Nord, con preparazioni migliori ma senza “votoni” regalati che poi influiscono nei concorsi e nei test d’accesso nei vari corsi di laurea – continua Giacomo Perocchio, Coordinatore Nazionale del Movimento Studentesco Padano- Le politiche del governo dei tecnici non hanno di certo aiutato a migliorare la situazione: al posto che premiare la meritocrazia e risolvere i problemi dell’edilizia scolastica il ministro profumo ha preferito regalare agli insegnanti meridionali i tablet e tagliare i fondi a tal punto che nelle scuole del nord siamo costretti a fare le lezioni al freddo senza riscaldamento”. “Ancora una volta un istituto internazionale di statistica certifica quello che la Lega Nord dice da molto tempo: in Italia è in corso un atto di razzismo scolastico tra Sud e Nord commentano così Lucio Brignoli e Filippo Frigerio, rispettivamente Coordinatore Federale dei Giovani Padani e Coordinatore Federale degli Studenti Padani, i dati divulgati in questi giorni dall’Invalsi –. Se da un lato i 100 e lode agli esami di maturità si concentrano al Sud, dall’altro lato le statistiche internazionali dimostrano inequivocabilmente come i punteggi del Nord siano decisamente sopra alla media italiana. Il Sud e le isole, invece, si collocano su livelli sensibilmente inferiori . Come ce lo spieghiamo questo fatto? Come è possibile che gli studenti meridionali si dimostrino intelligenti e brillanti solo quando le valutazioni vengono fatte da insegnanti locali e non quando le valutazioni sono fatte da un organismo indipendente? Se proprio non è possibile, o tecnicamente irrealizzabile, predisporre un meccanismo di valutazione finale del ciclo di studi obbligatorio, uniforme per tutto il territorio italiano, allora almeno si abolisca quell’assurdità tutta italiana che è il valore legale del titolo di studio, una battaglia di civiltà che noi portiamo avanti da molti anni, ma che non viene appoggiata da nessun altro partito o movimento politico, probabilmente per un mero calcolo elettorale”.