astiss università - gazzetta d'astiUn documento sottoscritto da una sessantina di persone astigiane e non appartanenti a diversi mondi per sostenere l’università di Asti. E’ quello redatto da Mario Zunino, professore ordinario dell’università di Urbino che a seguito delle dichiarazioni rilasciate dal consigliere comunale Giorgio Galvagno al nostro giornale in data 27 settembre, ha deciso di scendere in campo per ribadire il prestigio e la serietà dell’ateneo astigiano. “Secondo le dichiarazioni del consigliere comunale di Asti Giorgio Galvagno, riportate su Gazzetta d’Asti,  “l’università [che] “non è neppure lontanamente competitiva, che non sforna laureati e che è un grosso buco nero”  – commenta il professore -.  Vorremmo invitare il consigliere in questione (e G. Gavazza che su La Stampa del 13 ottobre sembra implicitamente affiancarlo) ad informarsi meglio, a consultare il sito internet del polo universitario Asti Studi Superiori (http://www.uni-astiss.it/), o se lo ha già visto, a farne un esame più approfondito. Al di là del fatto che i laureati non si sfornano, in quanto non sono pizze o sfilatini, bensì si formano, ci si potrebbe chiedere se il Nostro è a conoscenza del fatto che dal Polo astigiano sono usciti oltre 300 fra laureati triennali e specialistici, i riassunti delle cui tesi sono quasi tutti consultabili su un’apposita sezione del  sito che peraltro non è ancora aggiornata alle ultime sessioni”. “Quanto alla competitività, un termine oggi piuttosto abusato, non è affatto chiaro in quale accezione venga utilizzato in questo contesto. Si potrebbe tentare una valutazione in termini di qualità e quantità di iniziative culturali e formative che Asti Studi Superiori, nonostante le sue modeste dimensioni, gestisce, promuove o a cui partecipa, di tematiche e idee che persegue, nonché di personalità che riesce a coinvolgere. Anche su questi temi invitiamo il consigliere Galvagno a documentarsi e a riflettere – continua Zunino -. Quanto alla proposta, peraltro alquanto nebulosa, di “riconvertire le sue funzioni, magari trasformandola in un centro specializzato in Master o altro ancora”, invitiamo tutti a consultare sul sito i Master attivi presso Asti Studi Superiori, e quelli che si sono succeduti nel tempo. Il potenziamento della formazione post lauream, l’apertura di nuovi Master di primo e secondo livello, è certamente una strategia da perseguire; vorremmo però sottolineare  che il primo requisito per attivare corsi di questo tipo è che la sede che li propone abbia una riconosciuta rilevanza nazionale e, perché no?, anche internazionale. Una rilevanza che con fatica, tenacia e creatività Asti Studi Superiori  ha raggiunto. E che quelle che l’articolista della Gazzetta riporta come “proposte … dell’ex parlamentare, idee di concretezza che a grandi linee rispondono alla massima metà poltrone = metà costi” potrebbero in breve vanificare. In Asti Studi Superiori non ci sono né “poltrone” né poltroni. Ci sono aule, scrivanie, laboratori, lavoratori. E studenti. Che contribuiscono allo sviluppo delle nostre principali risorse vere: cultura, agricoltura di qualità, paesaggio. Ci auguriamo che il Polo universitario astigiano continui a crescere, in qualità e in dimensioni. Invece di proporre “tagli lineari” dobbiamo renderci conto che in questo tipo di realtà una crescita lineare delle energie a disposizione crea una crescita esponenziale dei risultati”.   Mario Zunino