astiss università gazzetta d'astiE’ stata presentata al Polo Universitario di Asti la nuova edizione del Master di I livello in Sviluppo Locale “Teorie e metodi per le Pubbliche Amministrazioni”. Quattro i moduli di ricerca di cui si occuperà il master (le iscrizioni sono aperte) in programma dal marzo 2014: sviluppo locale, economia e management, innovazione, ambiente e territorio con focus di approfondimento e laboratori tematici quali, la sostenibilità ambientale, la metodologia della ricerca, l’analisi dei dati del territorio astigiano, la ricerca e la gestione di finanziamenti europei, l’impatto socio-economico del polo universitario di Asti sul territorio.

Proprio su quest’ultimo tema i ricercatori del Master  hanno sviluppato una ricerca che verrà presentata in occasione della conferenza stampa di fine anno del polo astigiano in programma il 20 dicembre ad Asti.

Lo studio ha preso in esame le attività di circa 1500 laureati presso il polo Uni Astiss, 1462 per l’esattezza nel periodo 2002/2011, di cui 1200 con laurea triennale, 225 con laurea magistrale, 38 con diploma universitario. l risultati e le ricadute positive riguardano le implicazioni dirette e indirette di sviluppo che hanno prodotto e producono sull’Astigiano questi 1500 dottori cresciuti nelle aule universitarie attraverso le loro professioni.

 

Altri due progetti scaturiti dal master e al quale collaborano gli studenti riguardano: un primo il filone delle smart city (progetto Easy Town) con il Comune di Asti per la digitalizzazione e l’accesso informatico facilitato per i cittadini verso i servizi erogati dal Comune; un secondo porterà a breve alla realizzazione di un progetto con creazione di un’associazione di ricercatori che si occupano di biotecnologie.

 

Su questo secondo progetto è intervenuto Marco Morra, chimico, titolare dell’azienda Nobil Bio Ricerche di Portacomaro d’Asti che grazie al master ha potuto avviare una ricerca sugli effetti benefici, curativi e di ricrescita di parti ossee mancanti del corpo umano prodotti con l’impiego di polifenoli contenuti nelle bucce e nei semi dei grappoli d’uva. La ricerca è particolarmente interessante e con ricadute positive sul territorio astigiano e piemontese tradizionalmente vocato alla produzione enologica.

 

Le attività scientifiche fino ad oggi condotte, riconosciute a livello internazionale, hanno stabilito che i polifenoli ricavati dagli scarti di lavorazione delle uve hanno impieghi positivi molteplici in vari campi: alimentazione, cosmetica, benessere, produzione di coloranti tessili naturali, medico – farmaceutica, ecc. L’attività del pool di ricercatori astigiani ha già avviato contatti con aziende vinicole del territorio per il recupero degli scarti d’uva; parallelamente creerà un “cluster biotech” ad Asti per le ricerche nel settore.

 

Gli obiettivi sono ambizioni e le prospettive interessanti: incrementare l’attenzione della comunità scientifica internazionale sul progetto astigiano, sviluppare la ricerca scientifica nel polo Uni Astiss, creare reti di imprese locali interessate, contribuire allo sviluppo dell’economia anche attraverso il turismo del benessere e la wine therapy.

 

Parole di incoraggiamento e di fiducia a proseguire sulla strada della crescita e dell’innovazione sono giunte da tutti i relatori intervenuti alla conferenza stampa: dal presidente Uni Astiss, Michele Maggiora (“il territorio astigiano ha bisogno di crescere –ha detto Maggiora- e sono convinto che la cultura e la formazione universitaria sia essenziale per il suo sviluppo”), all’assessore del Comune di Asti, Andrea Cerrato, dal prof. Paolo Perulli, direttore del Master al direttore Uni Astiss Francesco Scalfari. All’incontro sono intervenuti il Provveditore agli studi di Asti Alessandro Militerno, dirigenti del Comune di Asti, amministratori, professionisti e studenti.

 

Per informazioni sul Master: masl@unipmn.it oppure sul sito www.masl.digspes.unipmn.it