SCUOLACi sono alcune novità nella programmazione scolastica che il Consiglio regionale del Piemonte ha approvato il 29 ottobre partendo da una proposta di deliberazione dell’assessore all’Istruzione, Alberto Cirio. Innanzitutto, una modifica del Piano triennale per l’edilizia scolastica permette agli enti locali di ricorrere a strumenti finanziari innovativi, quali i fondi immobiliari, i leasing in costruendo e i contratti di disponibilità, con i quali la proprietà pubblica dell’immobile viene trasferita temporaneamente a un altro soggetto di natura privata. In casi come questi, d’ora in poi, si potrà comunque accedere a contributi regionali a patto che l’edificio mantenga una destinazione a uso scolastico per almeno vent’anni e che al termine del contratto di finanziamento la proprietà ritorni all’ente pubblico. “L’apertura a forme di partenariato pubblico-privato in ambito di edilizia scolastica è un meccanismo virtuoso,  che ha come obiettivo quello di far confluire anche risorse private nella costruzione e manutenzione delle nostre scuole – sottolinea Cirio – Una modalità che lo stesso Ministero dell’Istruzione ha invitato le Regioni ad adottare, non solo per favorire una moltiplicazione delle risorse disponibili per questi interventi, ma anche per venire incontro alle esigenze degli enti locali, vincolati in modo forte dal patto di stabilità nella possibilità operativa di avviare dei cantieri. All’indomani della sentenza sul Darwin approvare questa norma è statp molto significativo e rende possibili interventi che erano fermi”. Nel caso dei fondi immobiliari, qualora ad esempio si voglia dismettere e vendere una vecchia scuola per recuperare fondi con cui costruirne una nuova, viene istituita una società di gestione del risparmio in cui vengono conferiti sia gli edifici che si intendono dismettere, sia i capitali pubblici e/o privati. Con il leasing in costruendo l’ente pubblico corrisponde un canone al privato che si fa carico della costruzione della nuova scuola o di interventi su un edificio già esistente di cui diventa temporaneamente proprietario. Con il contratto di disponibilità l’ente pubblico affida a un privato la costruzione a suo rischio e spesa  di un’opera che sarò di sua proprietà ma a disposizione però della pubblica amministrazione in cambio di un canone. I criteri per la definizione del Piano di dimensionamento scolastico 2014/2015 e dei nuovi indirizzi nelle scuole superiori vedono come novità principale la costituzione del Liceo sportivo: si partirà con l’attivazione di otto sezioni (indicativamente una per provincia) in autonomie che hanno il Liceo scientifico e sono attrezzate dal punto di vista delle strutture necessarie. In generale, per attivare qualsiasi nuovo indirizzo occorrerà una previsione di aumento delle iscrizioni, evitare duplicazioni rispetto all’offerta esistente, non creare concorrenza con realtà limitrofe e la sostituzione con un indirizzo già attivato (quest’ultima è indispensabile per le autonomie sopra i 1.200 alunni). Inoltre, gli indirizzi non attivati per tre anni scolastici consecutivi saranno cancellati. Per quanto riguarda, invece, il dimensionamento e gli accorpamenti nel primo ciclo di istruzione, la media provinciale degli iscritti per ogni istituto comprensivo dovrà tendere indicativamente a 1.000 alunni, con un minimo di 600. Per le scuole dell’infanzia è stato introdotto il concetto di “offerta coordinata tra scuola statale e paritaria”: l’autorizzazione di una nuova sezione di scuola statale non deve cioè causare la diminuzione di una sezione di paritaria esistente. È prevista anche l’attivazione di 16 autonomie per i Centri di istruzione per gli adulti, sulla base del numero di abitanti, delle caratteristiche geomorfologiche e specifiche dei territori e dei limiti minimi previsti dalle norme sul dimensionamento. Entro il 29 novembre le Province dovranno inviare alla Regione le proposte di dimensionamento, in modo che entro la fine dell’anno si possa procedere all’approvazione finale. Per il 20 dicembre, invece, dovranno pervenire le richieste per i nuovi indirizzi che saranno autorizzati dalla Regione entro il 31 gennaio.