La drammaticità della situazione, evidente a tutti e confermata dai dati -così commenta il Direttore Giansecondo Bossi – impone al Governo l’urgenza di varare misure che diano risposte immediate a famiglie e imprese che ormai sono allo stremo. Misure idonee a produrre rapide inversioni di tendenza rispetto alle politiche del rigore e dell’austerità del passato e quindi creare le condizioni di una ripresa dell’economia, sul tipo di quelle adottate con la conferma dei bonus sulle ristrutturazioni e il risparmio energetico. Nonostante gli intendimenti e le dichiarazioni di tutti i partiti che sostengono il Governo – sottolinea il Direttore Bossi – si conferma invece in queste ore il ricorso alla leva fiscale attraverso l’aumento dell’Iva dal 1° luglio, dimenticando i gravi effetti negativi che produrrebbe sull’economia reale: ulteriore contrazione dei consumi e un impatto sui prezzi tra luglio e agosto tra lo 0,3%-0,4%, il cosiddetto “effetto scalino”.Le imprese del terziario di mercato e dell’artigianato, che vivono prevalentemente di domanda interna e che scontano gli effetti di un livello record di pressione fiscale, di una stretta creditizia senza precedenti, di una burocrazia asfissiante, complicata e costosa, anche per ottenere il pagamento dei crediti dalle pubbliche amministrazioni, non sono più nella condizione di sopportare ulteriori aumenti di tasse. Deve essere , una scelta ineludibile – Conclude Giansecondo Bossi – quella di cancellare definitivamente l’aumento dell’Iva e di escludere dall’imposizione tutti gli immobili strumentali all’attività d’impresa e chiede al Governo di trovare le risorse necessarie attraverso una più coraggiosa e incisiva azione di spending review.