ANNA BOSIA“La Provincia di Asti ha il suo nuovo Presidente. La sbandierata abolizione delle province si è risolta unicamente con una minor  partecipazione democratica dei cittadini, che sono stati privati della possibilità di scegliere  direttamente i loro amministratori. Nulla vietava infatti, di mantenere le elezioni ed abolire i  compensi di presidente, giunta e consiglio, ottenendo lo stesso risultato. Invece, la cosiddetta riforma, ha attribuito ai partiti ed ai politici il potere di eleggersi tra di loro. Questo meccanismo, di per sé negativo, ad Asti è stato ulteriormente peggiorato con la “lista unica”, che oltretutto, non ha esposto ai cittadini un suo programma politico.  Non ci sono mai piaciute quelle situazioni (partito unico, lista unica, pensiero unico…) in cui  non esite nessuna forma di controllo democratico da parte di una minoranza chiaramente  identificata. Ancor meno ci spieghiamo perchè fino a ieri esistevano modi diversi di  intendere il bene pubblico, mentre ora è facilissimo pensarla tutti nello stesso modo e stando nella stessa maggioranza, dal Pd a Forza Italia, passando per la Lega. Persino peggio temiamo siano le maggioranze variabili, dove gli stessi partiti (e le stesse  persone) contrapposti in consiglio Comunale, diventano della stessa opinione in Provincia. Riteniamo che possa aver pensato come noi quel 42,5% di consiglieri e sindaci che non ha votato, senza considerare un altro 20% circa di schede bianche o nulle. Con la loro scelta essi hanno espresso un profondo dissenso politico che tuttavia fatica ad emergere poichè i  partiti non gradiscono le critiche, specialmente quelle interne e così ai tanti scontenti non  resta che allinearsi. Anche il tentativo di presentare una seconda lista, a cui Uniti per Asti ha partecipato, non ha  avuto seguito per il timore di alcuni candidati di contrapporsi ad uno schieramento che non  lascia spazi. Fatte tutte queste considerazioni, sorge una domanda: cosa spinge un Sindaco, già oberato  dal suo lavoro, ad occupare un poltrona dalla quale presumibilmente dovrà gestire un  bilancio quasi fallimentare? La passione! Unicamente la passione politica. Non la passione  per il potere, come invece sostengo i maliziosi.  Salvo considerare che il Sindaco di Asti nomina cinque consiglieri nella Fondazione della Crat e il Presidente della Provincia ne nomina altri cinque. E se è sempre la stessa persona che per  caso siede anche nel consiglio d’amministrazione della Cassa di Risparmio, allora una certa concentrazione di potere effettimente si intravede. Ma il nostro sindaco l’aveva detto in  campagna elettorale che lo faceva per passione. Solo non avava specificato quale”. Anna Bosia, consigliere di Uniti per Asti