LETTERS TO JULIET
Regia:Gary Winick
Interpreti: Amanda Seyfried, Christopher Egan, Gael Garcìa Bernal, Vanessa Redgrave, Franco Nero
L’aspirante scrittrice Sophie Hall vola in Italia col suo ragazzo, per godersi un viaggio romantico prima del matrimonio. Ma il futuro sposo, prossimo all’apertura di un ristorante, si perde tra degustazioni e itinerari enogastronomici, così Sophie si ritrova a vagabondare da sola per le strade di Verona. Giunta nel famoso cortile di Giulietta Capuleti, da sempre rifugio per i sogni degli innamorati, ritrova una lettera scritta 50 anni prima da una certa Claire al suo Lorenzo. Intenerita dalle parole del biglietto, decide di contattarne l’autrice, che in men che non si dica si presenta nella città di shakespiriana memoria in compagnia del bel nipote, Charlie. Da questo momento inizierà un’avventura sulla via del sentimento, sospesa tra Veneto e Toscana alla ricerca dell’amor perduto. Commedia garbata, costellata però di stereotipi e dal lieto fine annunciato.

THE AMERICAN
Regia: Anton Corbijn
Interpreti: George Clooney, Violante Placido, Thekla Reuten, Paolo Bonacelli
Thriller dai toni cupi e dall’atmosfera algida, che racconta la storia di un killer americano rifugiatosi sulle montagne abruzzesi per sfuggire alla sua missione omicida. Stanco di una vita passata nell’ombra, Jack, questo il suo nome, cerca di costruirsi una nuova esistenza attorniata dalla bellezza e non più dalla morte, e così incontra e si innamora della giovane Clara, una prostituta dall’animo gentile. Ma un giorno il passato torna a bussare alla sua porta, e l’uomo si ritrova a dover assemblare un fucile ad alta precisione, strumento di sangue destinato però alle mani di un altro assassino. Il regista, Anton Corbijn, scruta l’isolamento del suo protagonista, ne segue i meticolosi gesti, l’eleganza e l’intensità espressiva, portando alla luce una coscienza in cerca di redenzione.

URLO
Regia: Rob Epstein e Jeffrey Friedman
Interpreti: James Franco, Todd Rotondi, Jon Prescott, Aaron Tveit
Il film ripercorre le tappe del processo al giovane poeta Allen Ginsberg, accusato di aver scritto e pubblicato un’opera dai contenuti osceni e dal dubbio valore letterario. Siamo a San Francisco a metà degli anni Cinquanta e Allen Ginsberg ha da poco composto “Howl” (“Urlo”), un poema di matrice autobiografica dal forte impatto emotivo e culturale, considerato da molti il manifesto della cosiddetta “Beat Generation”. Versi allucinati e criptici, messi alla sbarra per i riferimenti omosessuali e per il linguaggio volutamente provocatorio che scandalizzò l’America. Rob Epstein e Jeffrey Friedman, già apprezzati documentaristi, conducono una vera e propria inchiesta alla libertà d’espressione, alternando sul piano narrativo frammenti della celebre lettura pubblica alla Six Gallery e sequenze d’animazione, momenti del processo e inserti dell’intervista all’autore.