caneDovrà rispondere, davanti al giudice, di tentata uccisione di animali e caccia con mezzi non consentiti l’uomo che ha catturato un dolcissimo meticcio di nome Tarik. Il cane è stato liberato dai carabinieri e dagli agenti della Forestale di Cortemilia, intervenuti su segnalazione del padrone. A finire nei guai C.B., un agricoltore 60enne, che aveva predisposto due lacci sulla recinzione metallica del proprio terreno agricolo, con il verosimile intento di catturare cinghiali o caprioli. Per un caso fortuito in trappola è finito il cagnolino che non ha potuto fare altro che guaire disperatamente  per una giornata intera.  A far preoccupare il padrone di Terrik l’inquitudine di Dora, sorella inseparabile del meticcio, che dal momento della scomparsa, rientrando da sola dopo una corsa, non si è data pace. Vedendo tornare soltatanto la femmina l’uomo si è messo subito alla ricerca di Tarik trovandolo intrappolato. L’indole docile del cane sicuramente ne ha favorito la sopravvivenza e limitato le ferite. Infatti, non essendosi dimenato, l’animale ha riportato minime escoriazioni dovute allo sfregamento con i cavi e, dopo una breve visita dal veterinario, è potuto tornare a giocare con Dora. La pratica della predisposizione dei lacci è piuttosto diffusa nelle Langhe. Non sempre i carabinieri riescono ad individuarne i responsabili poiché le trappole vengono messe in zone boschive o demaniali e quindi la sorpresa in flagranza è piuttosto difficile. In questo caso i carabinieri e la Forestale non hanno avuto dubbi nell’individuarne l’autore poiché anche la recinzione era stata posizionata ad arte per creare un passaggio obbligato e facilitare la cattura della selvaggina.