Quanto sei bella Asti! Il pensiero di tutti al fischio finale quando, guardando il tabellone, si legge Asti Acqua Eva 4 – AlterEgo Luparense 3. A guardarsi indietro sembra un mezzo miracolo, due anni fa in A2 e l’anno scorso eliminati al primo turno sia in Coppa che in campionato, ma questa volta è andata diversamente, questa volta l’Asti ha scritto davvero la storia. Si dice che la vendetta sia un piatto che vada consumato freddo e il piatto dell’Acqua Eva si chiamava Coppa Italia, la rivincita iniziava già in semifinale restituendo al Montesilvano il “favore” dello scorso anno, per poi completarsi in finale strappando di mano la coppa a chi, un anno fa, chiuse di fatto la post season neroarancio. La scelta di Tabbia ha fatto storcere il naso a tutti quando ha preferito convocare Bessa al posto di Corsini, l’azzardo però ha fruttato il jackpot finale perché proprio il numero 15 ha piazzato il colpo vincente. Solito e spregiudicato il quintetto schierato in partenza da Tabbia: Scarparo, Pellegrini, Cavinato, Lima e Patias. Il più frizzante di tutti è Lima ma è la Luparense a parlare in vantaggio (5°), Bessa prova una “ruleta” a metà campo, Merlim gli ruba palla e serve Fortino per l’1 a 0. La reazione arriva grazie a capitan Ramon che raccoglie il taglio di Pellegrini e mette a sedere Weber, al 10° si solleva più di un dubbio sulla direzione quasi scontata della finale. Al 16° Euler diventa protagonista: atterra in malomodo Patias favorendo la ripartenza in contropiede, sul ribaltamento di fronte è proprio lui a finalizzare il triangolo con Vampata (2-1). Dopo il gol la partita si addormenta e il sonno prosegue anche nel secondo tempo, a svegliare tutti ci pensa il solito Lima, accelera e nessuno riesce a stargli, troppo chirurgico il suo diagonale rasoterra per essere parato, un minuto dopo l’Acqua Eva mette la testa avanti con un siluro da fuori area di Patias. Il vantaggio dura poco perché Honorio si infila tra Lima e Pellegrini battendo in uscita Scarparo(12°). I ritmi del match sono altissimi, il colpo di scena arriva al 16° per opera di Bessa, dopo un doppio miracolo di Weber l’attaccante si trova tra i piedi il matchball, piazza così il decisivo punto del 4 a 3. Scarparo rischia una mezza frittata con un rilancio affrettato, Bessa protegge il pallone nei secondi finali riscattandosi definitivamente dalla brutta partenza. Capitan Ramon alza al cielo la prima Coppa Italia entrando di fatto nella storia.

Marco Marchesi