Cresce l’attesa per la “Tosca”, opera curata dall’Orchestra Sinfonica di Asti che andrà in scena al Teatro Alfieri il 24 maggio, alle 21, e il 26 maggio, alle 16, e che verrà presentata venerdì 10 maggio alle 18 alla Casa del Teatro di via Goltieri con una speciale conferenza-spettacolo aperta al pubblico, con il presidente dell’orchestra Enrico Bellati, la vicepresidente Luisa Avidano e altri ospiti. L’evento si preannuncia come imperdibile sia per la partecipazione di grandi nomi, come il direttore Marcello Rota e i protagonisti  Valter Borin (Cavaradossi), Stefanna Kybalova (Tosca) e Alberto Gazale (Scarpia), che per il coinvolgimento di altre realtà artistiche locali, puntando sull’astigianità, e di alcuni istituti scolastici che prenderanno parte all’allestimento. Le musiche saranno rigorosamente dal vivo, con un’orchestra di 50 elementi in buca, Ne abbiamo parlato con il baritono Alberto Gazale. Cosa significa affrontare un’opera come la Tosca? “Sicuramente avere il privilegio di interpretare uno dei ruoli cardine del repertorio baritonale. Personalmente ho tardato molto il debutto nel ruolo, per desiderarlo, per farlo crescere nel mio cuore e poi perché ho sempre sentito l’esigenza di meditarlo per costruire un personaggio che avesse qualcosa di assolutamente intimo e personale.  La modernità teatrale di questo ruolo consente una recitazione ‘vera’ e per certi versi libera. La musica straordinaria di Puccini amplifica gli stati d’animo dei personaggi aiutando una completa e diretta  immedesimazione. Fu un regista, Hugo de Ana, a convincermi che fosse arrivato il momento giusto, avendo lui per me un progetto di Tosca assolutamente tagliato per la mia personalità. Da allora ho sempre ripercorso e approfondito quella lettura facendo di questo ruolo, modestamente, uno dei miei cavalli di battaglia”. Perchè ha accettato di partecipare a questo allestimento? “Per tanti motivi. Amo la Tosca, l’entusiasmo della gente e degli organizzatori, ho un grande rapporto di amicizia col Maestro Rota col quale ho girato il modo, sono ottimista, credo nell’arte, amo il Barolo…”. Cosa consiglierebbe a un giovane che volesse intraprendere questo mestiere? “Di servire l’arte, di onorarla con grande rispetto  e abnegazione. Di fare questo senza aspettarsi mai un grazie”. L’intervista integrale sarà disponibile sulla Gazzetta d’Asti in edicola venerdì 10 maggio. I biglietti sono disponibili a 20 euro per platea, barcacce e palchi (ridotto 15 euro per i possessori della tessera Sostenitori Orchestra Sinfonica di Asti), 15 euro per il loggione. Per informazioni e prenotazioni: 0141/399057 – 0141/300040 (dal martedì al venerdì, orario continuato 10-17). Alexander Macinante