Cinque, come gli anni trascorsi dal suo ultimo incarico in una giunta, quella guidata da Voglino, del quale fu vice-sindaco. Cinque, come le deleghe affidategli da Brignolo: Ambiente, Palio, Trasparenza e Legalità, Gemellaggi, Servizi Legali.
Alberto Pasta, leader astigiano dell’Idv, si appresta a inaugurare il proprio assessorato visibilmente motivato: “Le cose da fare sono tante, e nessuno di noi ha la bacchetta magica”, ci dice al termine del colloquio.
“Ma è una bella sfida da raccogliere. C’è un percorso di sviluppo che porteremo avanti per cambiare la città”.
Classe ‘59, avvocato penalista, Pasta non risparmia critiche al centro-destra (“Non aver approvato il bilancio di previsione è stato un atto di irresponsabilità politica e amministrativa”), smentendo la presenza nelle casse comunali del “fantomatico tesoretto di 100 milioni spacciato da Galvagno”. E ha le idee chiare sugli obiettivi, riassumibili in tre concetti chiave: tutela ambientale come miglioramento della qualità della vita; maggior radicamento della tradizione paliofila tra gli astigiani; cultura della legalità, tema da sempre molto caro al suo partito.
Parlando di ambiente e territorio, non si può non cominciare dalla TSO. Andiamo subito al sodo: si farà o non si farà?
“Innanzitutto dobbiamo dire che si tratta di un progetto deciso dal governo nazionale, per cui il Comune non può intervenire. L’abbiamo comunque fatto all’epoca chiedendo una revisione del progetto originale, tant’è che oggi fortunatamente non si parla più di un collegamento di tipo autostradale. In ogni caso non penso che l’attuale situazione economica possa consentire la costruzione di un’opera così costosa e impattante, che peraltro andrebbe a incidere sui pedaggi dell’Asti-Cuneo. Insomma, sono convinto che quest’opera non vedrà mai la luce, in quella che sarebbe la vittoria del buon senso. Personalmente sono sempre stato contrario alla TSO senza “se” e senza “ma”.
Passiamo al Palio di Asti. Quali sono le priorità su questo fronte?
“Precedenza assoluta alla ricerca di sedi che possano essere concesse ai rioni, sedi che io considero potenziali centri di aggregazione sociale. Inoltre vorrei convocare gli Stati Generali del Palio, a cui tutti gli amanti della nostra festa potranno dire la loro. Un terzo progetto è quello del Museo del Palio, magari con sede a Palazzo Ottolenghi: non è possibile che un turista che visiti Asti in un mese diverso da settembre, non abbia la possibilità di recepire l’anima della nostra manifestazione”.
Trasparenza e legalità, due diritti fondamentali del cittadino: perché è necessario tutelarli con un assessorato?
“Perché viviamo in un Paese in cui si susseguono scandali che coinvolgono politici, affaristi, piduisti, senza che questo ci dia la forza per ribellarci; un Paese in cui la corruzione costa circa 60 miliardi l’anno, in un momento in cui ai cittadini vengono chiesti ingenti sacrifici. Prima di tutto, quindi, questa delega ha un valore simbolico, perché oggi più che mai vanno riaffermati questi principi. Noi dobbiamo far passare il messaggio che la legalità conviene ai cittadini onesti. Anche in termini economici, non è solo una questione morale”.
Gabriele Musso