anna maria falchi Fausta GaraviniGiovanni Cocco, Vincenzo Latronico, Lidia Ravera, Letizia Muratori e Carola Susani: fno a domenica daremo spazio ogni giorno a una breve intervista a ciascuno degli scrittori in concorso per l’edizione 2013 del Premio Asti d’Appello. A tutti abbiamo fatto le stesse domande. Oggi è il turno di Anna Maria Falchi, finalista al Premio Rapallo con L’Isola delle lepri, edizioni Guanda. Come descriverebbe “L’Isola delle lepri”? “E’ la storia di una famiglia ma anche e soprattutto di una donna alla ricerca delle proprie origini, necessità che nasce in lei in seguito al verificarsi di un evento tragico. Per ritrovare la luce rievoca le ombre del passato, vive il presente e cerca di trovare un varco che le permetta di affrontare il futuro. Ricostruisce con la memoria la storia della sua famiglia, partendo da suo padre, nato ”galeotto” su un’isola carcere, l’Asinara. Il romanzo è ambientato in Sardegna,  la natura bellissima, aspra e selvaggia sembra assistere impotente al verificarsi degli eventi, ma è la stessa natura, con i suoi odori e i suoi colori, ad offrire talvolta rifugio e conforto agli sfortunati protagonisti di questa storia”. Qual è la sua esperienza e quale il suo giudizio sui premi letterari in Italia? “E’ in assoluto la prima volta che pubblico un romanzo e per me, finora, è stato tutto molto emozionante. Non avrei mai immaginato di arrivare in finale a qualche premio letterario, conquistare addirittura il secondo posto al Premio Rapallo è stata una grande sorpresa. La considero un’esperienza utile e gratificante, soprattutto per un esordiente come me. Molti lettori mi hanno conosciuta proprio attraverso il premio, ho ricevuto riconoscimenti anche da lettori molto giovani che, coinvolti nella manifestazione, hanno letto e apprezzato il mio romanzo, ho trovato le loro considerazioni davvero interessanti. Trovo molto importante il coinvolgimento delle scuole, è un modo per avvicinare i giovani alla lettura e consentire loro di conoscere anche autori contemporanei e talvolta sconosciuti, come me”. Cosa pensa degli altri scrittori in concorso e del Premio Asti d’Appello? “Ho conosciuto Carola Susani al Premio Rapallo. Insieme a lei ho trascorso due giorni emozionanti, ci siamo confortate e sostenute a vicenda, come se ci conoscessimo da sempre. Carola è una donna molto sensibile e apprezzo molto il suo modo di scrivere, di raccontare le cose, con delicatezza e profondità. Ho conosciuto anche Maurizio Di Giovanni, ma è stata una conoscenza breve, durante il Festival di Gavoi, in Sardegna. Lo saluterò con grande piacere, è una persona solare, energica. Il premio Asti d’Appello è stata una rivelazione per me. Ne avevo sentito parlare, ma ho dovuto leggere bene il regolamento per riuscire a capirne l’importanza. E’ un premio davvero originale, dovrò sostenere un’arringa attraverso la quale “convincere” i giurati a votare per il mio libro, rabbrividisco al solo pensiero di doverlo fare. Ho apprezzato molto il fatto che la giuria sarà composta anche da  giovani delle scuole superiori. Mi incuriosiscono le opinioni dei ragazzi, sono dirette, essenziali. Ho un figlio di sedici anni e il suo commento a fine lettura è stato il più atteso e temuto. Ho letto che parteciperanno al voto anche studenti della scuola interna alla casa circondariale di Quarto d’Asti, un motivo in più per ritenere questo premio unico e prestigioso. Sono felice di partecipare. L’unica cosa che mi preoccupa è proprio “l’arringa”…” Marianna Natale -11