“Vittorio Alfieri: libertario o codino? E’ ancora attuale l’interpretazione di Alfieri come precursore degli ideali del Risorgimento?”:  è questo il tema che gli organizzatori del XI Certame Nazionale Alfieriano proporranno agli studenti del quarto e quinto anno delle scuole medie superiori che parteciperanno al concorso.
L’iniziativa è della Fondazione Cassa di Risparmio di Asti che si avvale del supporto organizzativo e dell’esperienza del Liceo Classico “Vittorio Alfieri”, della consulenza scientifica della Fondazione Centro di Studi Alfieriani e della collaborazione della Regione, del Comune e della Provincia di Asti.
Con Carla Forno, direttore del Centro di Studi Alfieriani percorriamo una breve storia dell’iniziativa e le tappe più importanti.
“Il Certame nacque con l’avvio delle Celebrazioni Alfieriane nel 1999 e il suo successo superò ogni aspettativa.
Si consolidò grazie all’impegno del Liceo Classico, dapprima con il preside Serafino Ferraris, poi con la preside Tina Casamento e con gli insegnanti impegnati nella Commissione e nell’organizzazione dei due momenti di incontro, quello della verifica scritta e quello della premiazione.
In realtà tutta  la scuola  ha sempre vissuto il Certame, anche i ragazzi, con gli spettacoli allestiti di anno in anno per gli ospiti e con il loro giudizio, espresso in una commissione parallela.  E’ stato segno  di sensibilità, da parte della Fondazione della Cassa di Risparmio, riconoscere il valore dell’iniziativa, assumendola come propria, con cadenza biennale. Il Centro di Studi Alfieriani ha partecipato dal primo anno, con convinzione, perché rispondono all’invito scuole di ogni regione e di ogni ordine. Gli insegnanti che seguono la preparazione dei loro allievi compiono, nei mesi che precedono il Certame,  un percorso didattico stimolante, spesso interdisciplinare. Non trascurerei, inoltre, il potenziale arricchimento reciproco che  deriva dal  confronto fra esperienze diverse”.
La scelta del tema di quest’anno del Certame: come è avvenuta, il legame con l’attualità.
“Il  tema   scaturisce, ad ogni Certame, durante le prime riunioni della Commissione. Negli anni sono stati proposti temi significativi e attuali, dalla Vita  e dalle tragedie di Alfieri,  spesso legati a  personaggi alfieriani presenti anche in opere di altri autori, per consentire ai candidati di stabilire rapporti e confronti.
Concordemente si è pensato di  invitare i candidati a compiere, durante la preparazione al Certame,  un percorso fra alcuni testi di Alfieri come la Vita, i trattati politici, il Misogallo, per interpretare il suo rapporto – esistenziale e intellettuale, più che politico – con i fermenti della realtà contemporanea, segnata dalla rivoluzione francese e da quella americana, con le istanze di libertà e autonomia dell’intellettuale.
Intellettuale al quale Alfieri assegna la penna non come surrogato della spada, ma come autentico strumento di lotta contro le degenerazioni di ogni tipo di potere. Di qui, il mito risorgimentale di Alfieri, da leggere senza enfasi, oggi, in chiaroscuro, per le sue contraddizioni e fragilità”.
Il certame contribuisce a legare il nome di Alfieri alla città di Asti? Quale può essere il ruolo di Alfieri nello sviluppo della città?
“I giovani che partecipano al Certame approfondiscono la conoscenza di un autore, come loro stessi ci confermano,  in grado ancora di provocare interrogativi, inquieto rispetto a questioni mai risolte, come quelle relative al potere, alla libertà, al ruolo dell’intellettuale, ai conflitti familiari.
Un autore capace di satira e provocazione, controcorrente anche nelle proprie scelte di vita.
In questi anni non hanno potuto visitarne la Casa, perché era chiusa: è importante, a livello di scelte di politica culturale, che si tenga presente l’esperienza di altri Paesi, dalla Germania alla Francia, in cui le Case-museo esercitano un forte potere di attrazione. E non potrebbe non essere così, essendo musei che raccontano vite e storie. Credo che Asti abbia “la fortuna” di aver dato i natali a un grande della letteratura e abbia il diritto, non solo il dovere, di cogliere tutte le opportunità che questo può significare, a livello scolastico, universitario, editoriale, teatrale, turistico. La cultura non è un passatempo per chi ha tempo, ma  dovrebbe essere  iniziativa, economia, posti di lavoro, ricerca di identità. Speriamo di andare in questa direzione”.
Le domande di partecipazione all’edizione 2011 devono essere inviate e indirizzate, esclusivamente tramite la scuola di provenienza, entro il 20 dicembre 2010 al Liceo Classico “Vittorio Alfieri”, corso Alfieri 367-14100 Asti. Tel. 0141/593384-0141530346-0141/593434. Fax 0141593384. E-mail: dirigente.IIS.VITTORIOALFIERI.ASTI@scuole.piemonte.it .
Marianna Natale