Federica Dal Canton è una giovanissima cantante astigiana, che di recente, dopo l’esperienza con il Complesso di Edipo, ha registrato una demo da solista con Manuel Daniele di Fonderie Foniche. Sarà lui ad accompagnarla domenica 8 maggio alle 18.30 nella sua performance dal vivo a “Facciamo salotto”, appuntamento che si terrà al FieraCafè della Fiera di Asti e che vedrà come ospiti anche le scrittrici Marta Elisa Cantarella e Marinella Rizzola, oltre che i cantautori Beppe Giampà e Luca Passarino.
Come hai scoperto la tua passione per la musica?
“Mi sono avvicinata concretamente alla musica all’età di 12 anni, quando mi regalarono una chitarra Ferrarotti Torino. Incominciai così a strimpellare la classica “musica da donna per donne” (rock-pop) per divertimento, accompagnandomi con la voce: fu quello il momento esatto in cui cominciai a cantare. Poco dopo arrivarono alcune lezioni di chitarra non molto costanti, poiché intendevo la musica come un passatempo. La passione si è accesa alcuni anni dopo con l’esperienza con il Complesso di Edipo che spinse a migliorarmi, soprattutto a livello vocale, nell’ottica delle esibizioni live sempre più frequenti”.
Cosa ci puoi dire della tua esperienza con la band e del tuo progetto da solista?
“Il Complesso di Edipo è stato il primo ed unico gruppo con cui ho avuto seriamente a che fare. Siamo nati per gioco e per divertimento nelle mura scolastiche. E’ stato fondamentale e determinante: senza il gruppo, al quale ho sempre tenuto e tengo ancora molto, non avrei di sicuro scoperto che forse, malgrado la mia praticamente inesistente conoscenza tecnica, non ero poi così male a cantare. I miei piani da solista non sono ancora ben definiti, il tutto è nato per pure coincidenze: il concorso Radar, lo scioglimento del complesso (salve sporadiche reunion), l’incisione della demo. Di base c’è la consapevolezza di voler comunque continuare a cantare, averne una certa soddisfazione, divertirsi, passare, e spero far passare, momenti intensi e piacevoli è una gran cosa, sarebbe un peccato rinunciarci”.
Qual sono le tue influenze?
“I generi che hanno principalmente influenzato le mie scelte canore e stilistiche sono sicuramente il blues, il rythm and blues e più di recente il soul. Le cantanti alle quali ho fatto riferimento sono Aretha Franklin e Nina Simone. Certo è che la conoscenza e l’approfondimento di questi generi sono andati di pari passo col mio percorso musicale. Mi sono trovata a mio agio con loro, le sento nelle mie corde. Al contempo, mi ha influenzato culturalmente tutta quella musica underground che parte dal beat , dal garage per passare dal primo punk ’77 , il postpunk, in sostanza musica interessante che ha accresciuto di molto le mie conoscenze”.
Alexander Macinante