Competenza, attenzione, solidità e concretezza: sono le impressioni che restano una volta messo giù il telefono per una chiacchierata con Giorgio Dabbene, quarantaseienne nuovo direttore di Cna Asti, da poco insediato dopo la scadenza del quinquennio di Mario Tanino.
Dabbene proviene da un’esperienza professionale di oltre ventisei anni, svolta partendo da un ruolo prettamente tecnico in ambito informatico ed evolutasi, attraverso mansioni gestionali, verso compiti di tipo manageriale. Nel corso degli anni si è occupato di tecnologia, qualità, organizzazione, metodologie, sicurezza, comunicazione, sviluppo del business.
La sua nomina è stata ufficializzata dalla direzione della Cna di Asti e dal suo presidente Giuseppe Pulvino alla presenza del segretario Cna Piemonte Michele Sabatino.
“Il neo direttore – si legge sul sito della Cna – continuerà la linea programmatica del suo predecessore ed è intenzionato a potenziare ulteriormente il ruolo della Cna di Asti per sostenere al meglio gli artigiani, gli autonomi, le piccole e medie imprese, senza trascurare il confronto e il coordinamento con le altre associazioni di categoria del territorio”.

“Il nostro – dice Giorgio Dabbene descrivendo la situazione dei 1700 imprenditori che rappresenta –  è un settore in sofferenza, a causa della crisi e delle incertezze, le continue fluttuazioni che settimanalmente portano delle novità da tenere in considerazione per i piani futuri. Siamo partiti ad agosto per le ferie, chi ha potuto permetterselo, e siamo tornati trovandoci a fare i conti con il terremoto delle Borse. Anche l’insolvenza adesso porta un grave squilibrio al sistema: le transazioni adesso sono caratterizzate da minore certezza e minore liquidità, circolano meno capitali e in questa situazione già provata si inseriscono a volte dei furetti che provano a lucrare. Altro problema forte delle aziende è il costo del lavoro: da una parte i datori di lavoro hanno paura, dato l’onere contributivo, ad assumere nuova forza lavoro, dall’altra il cuneo fiscale fa sì che il reddito effettivo percepito dal lavoratore sia basso. In tutto questo panorama si inseriscono norme tributarie di difficile comprensione, oscure, con evoluzioni impossibili da seguire per il piccolo imprenditore”.
Che situazione eredita da Mario Tanino?
“La situazione che eredito da Mario Tanino è buona, con un saldo positivo sia a livello generale che degli iscritti con abbinamento Inps, un trend che si conferma in crescita a livello astigiano, provinciale e regionale”.
Che obiettivi si prefigge?
“E’ chiaro che nella situazione di crisi e sofferenza anche noi come associazione non possiamo permetterci operazioni grandiose. Per noi adesso conta la sopravvivenza delle imprese. Ricopro questa carica da poche settimane ma già ho sentito molti associati tentati dall’opzione di mollare tutto. Non possiamo permettere che questo accada, faremo di tutto per evitare queste rese, ma vorremmo che questo nostro obiettivo fosse condiviso dalle istituzioni e anche a livello politico si agisse in tal senso. Il mio desiderio, il mio obiettivo, è quello di poter dare supporto in forma di consulenza alle aziende, contrastando il senso di sfiducia diffuso.”.
Come descriverebbe la realtà imprenditoriale locale?
“L’imprenditorialità astigiana è molto forte dal punto di vista operativo, della pratica. E riscontro in molte imprese un forte senso etico, una tendenza a trattare i dipendenti come una famiglia allargata, aspetto che si nota soprattutto quando si ha a che fare con lavoratori extracomunitari, con esigenze di ricongiungimento familiare”.
Marianna Natale