carabàQuattro anni, la freschezza e le idee sempre in fermento: alle Officine Carabà non ci si ferma mai e anche per il 2014, tra progetti in campo e aspirazioni in via definizione, il collettivo formato da Marco Ferrero, Marco Avoletta, Rudy Calabrese, Luca Zaba Pozzi si sta dando da fare con l’obiettivo di curare selezionate produzioni in cui tenere alta la qualità e il profilo delle collaborazioni internazionali. Marco Ferrero, dalla casa editrice ScritturaPura alle Officine Carabà: come è maturata questa scelta professionale? “L’esperienza della casa editrice è durata diversi anni ed è stata fondamentale per il mio percorso professionale, ma senza accorgermene mi sono trovato ad aver bisogno di un cambiamento. Officine Carabà è nata quasi per caso ma poi in breve tempo si è rivelata come un’opportunità per poter proseguire a operare in ambito culturale, ma in modo differente e con un gruppo di persone che desiderava creare qualcosa di nuovo. Inoltre molti dei contatti e delle collaborazioni nate con la casa editrice oggi proseguono, su progetti più aperti rispetto la pubblicazione”. Che tipo di professionalità raggruppate nel vostro collettivo? “Letteratura, musica, illustrazione e cinema sono le aree creative da cui proveniamo. Poi il combinare assieme queste cose fa sovente nascere collaborazioni esterne con realtà che magari completano o sviluppano la nostra preparazione”.   Quali sono i vostri obiettivi a medio e lungo termine? “Per noi è importante concentrarci su pochi progetti in maniera da poterli curare come meglio possiamo. Facendo questo pensiamo che riusciremo a evitare il rischio di fare tante cose che poi finiscono con l’essere fini a se stesse. In questo senso anche la crescita del FuoriLuogo Festival rappresenta sicuramente una priorità, ma in generale vorremmo poterci assestare come un collettivo che, pur avendo i piedi ben piantati sul territorio, ha una visione internazionale. Per far questo vorremmo far crescere le collaborazioni straniere che già abbiamo”.