La lista che candida Marco Gabusi come presidente della Provincia di Asti è “Per la Provincia che vogliAmo”. Rispetto a quanto fatto finora, il suo programma subirà delle variazioni? “Il cambiamento principale, a prescindere da chi sarà eletto, è che il presidente non sarà più “facente funzioni” ma lo sarà a pieno titolo. Sul mio programma posso dire che l’esperienza consigliare degli ultimi due anni, con la suddivisione della Provincia in otto territori ha dato frutti positivi; consideriamo un errore non riproporla. La composizione delle liste ci consente di prevedere che nel nuovo Consiglio siederanno 4-5 rappresentanti del capoluogo, con la conseguente esclusione di altrettante aree della nostra provincia. Noi vogliamo che tutti siano rappresentati mediante uno strumento nuovo, la Consulta dei Territori in cui le zone omogenee potranno nominare un portavoce che si relazionerà con il presidente e che potrà partecipare ai consigli provinciali”. Come vorrebbe fosse la sua Provincia? “Stiamo attraversando un momento economicamente difficile e non ci possiamo concedere voli pindarici. La situazione richiede un considerevole aumento di responsabilità. Le priorità della nuova amministrazione saranno il mantenimento e il miglioramento dei servizi essenziali sul territorio, garantendo la transizione verso un ente di area vasta che si potrebbe chiamare “Casa dei Comuni”.Aggiungo che vorrei una Provincia  che si rapporta con dignità con altre istituzioni e che e che viene rispettata a tutti i tavoli cui partecipa. Se vincessimo noi, si aprirebbe una fase che comprenderebbe la collaborazione e il lavoro di tutti, specie gli eletti della terza lista (Provincia Civica).” Perché i suoi colleghi sindaci dovrebbero votarla? “In questi due anni da presidente sono migliorato politicamente e conosco i meccanismi di funzionamento dell’ente. Votando ed eleggendo il sottoscritto, si proseguirebbe nel segno della continuità”. U.G.