marco goriaA 20 anni dalla scomparsa di Giovanni Goria, tratteggiamo la figura dello statsta con il figlio Marco, 42 anni, presidente della Fondazione Giovanni Goria Mercoledì 21 maggio è ricorso il 20° anniversario della scomparsa di Giovanni Goria. Come, questo drammatico evento, ha segnato la sua persona e le sue scelte future? Quando mio padre è mancato avevo 22 anni. Vivevo un periodo che posso definire di confusione: ero indeciso sul mio futuro, pensavo addirittura di lasciare l’Università. La sua morte è stata  dura da affrontare, soprattutto in un periodo in cui avrei avuto decisamente bisogno della presenza di un padre che potesse consigliarmi nel trovare la mia strada. Mi sono chiesto molte volte cosa avrei fatto se lui fosse rimasto in vita, quali scelte avrei messo in atto. So solo che ho continuato gli studi e ho deciso di dedicarmi successivamente alla Fondazione che porta il suo nome. Quale eredità le ha lasciato suo padre, come uomo e come politico? Ho un ricordo vivo di una sera: avrò avuto 9-10 anni. Dopo una lite con mia madre per ragioni futili, lui mi disse: “Ricordati che bisogna sempre combattere per le cose importanti; quando invece si tratta di stupidaggini fatti furbo e lascia perdere; lotta per avere la bicicletta e comportati di conseguenza”. A 9 anni una bicicletta è una cosa importante. Quelle parole sono state per me un grande insegnamento di mediazione politica. Come padre, il valore più grande che mi ha trasmesso è quello della famiglia. Ora lei è presidente della Fondazione Giovanni Goria. Quali furono i principi che la ispirarono? Dopo la morte di mio padre, un gruppo di suoi amici più stretti decise di creare l’”associazione per la costituzione della Fondazione Goria”, con lo scopo di organizzare eventi e incontri in sua memoria che sfociassero poi nella vera e propria Fondazione. Costituzione che si ebbe in forma strutturata nel 2004, a 10 anni dalla sua morte. La mission è quella di ricordare la figura di mio padre tramite iniziative su temi a lui cari e in cui si impegnò nel corso della sua vita di uomo e politico, attraverso attività concrete e non solo con commemorazioni. La Fondazione Goria celebrerà questo storico anniversario. Due sono gli eventi principali: il 16 giugno ad Asti, in luogo ancora da definire, si terrà la Terza Lezione Goria con Enrico Letta; mentre il 18 giugno saremo a Roma alla Camera con Maurizio Sacconi, Vincenzo Scotti, Giuseppe Pisanu, Sergio Mattarella e Marco Damilano, editorialista de L’Espresso, che presenterà la biografia di Giovanni Goria, edita da Marsilio, di cui ha curato la prefazione. L’intervista completa sul numero della Gazzetta d’Asti in edicola da venerdì 23 maggio 2014. Laura Avidano