Tra gli artisti presenti domenica 8 maggio alle 18.30 al FieraCafè per “Facciamo salotto” ci sarà anche Marta Elisa Cantarella, giovane poetessa e pittrice che ha debuttato lo scorso anno con il suo primo libro, “La strada per nessuna parte”, edito da Spettattore Libri.
Come è nato il tuo amore per la scrittura?
“Da bambina tenevo un diario dove annotavo tutto quello che succedeva nella mia giornata: prima erano solo parole e scarabocchi, poi pensierini corredati da disegn,i e crescendo mi è rimasta l’abitudine di appuntarmi frasi per descrivere i miei stati d’animo. Ad oggi scrivere è il modo che prediligo per spiegare a me stessa ciò che provo, le mie emozioni.”.
Quali sono le tue principali influenze?
“Tra i poeti che amo Emily Dickinson è stata la prima che ho letto. Cito una sua poesia bellissima alla quale più di ogni altra sono legata per il suo senso profondo: Per fare un prato occorrono un trifoglio ed un’ape, e il sogno. Il sogno può bastare, se le api sono poche.  Non ci sono parole migliori per dire che l’immaginazione e la fantasia sono più importanti di ogni nozionismo fine a se stesso. Inoltre non posso non citare Antonia Pozzi e Alda Merini, a tratti così dura e diretta e a tratti dotata di una sensibilità disarmante. Tra gli scrittori adoro Murakami Haruki, dallo stile onirico e surreale, Emile Zola, capace di scrutare a fondo l’animo umano, Fernando Pessoa, che trovo estremamente razionale e irrazionale allo stesso tempo, e infine Arto Paasilinna, autore finlandese molto particolare, capace di carpire il ridicolo anche in un fatto tragico. Il suo “Piccoli suicidi tra amici” è il mio libro preferito”.
A cosa stai lavorando al momento?
“Di recente ho ripreso a scrivere poesie, mi piacerebbe poter completare presto un’altra raccolta ”.
Alexander Macinante