Sabato 16 aprile, alle 21, al Teatro Alfieri di Asti gran finale della rassegna RidiAsti con Maurizio Lastrico, giovane rivelazione di Zelig che porterà  sul palco “Quando fai qualcosa in giro, dimmelo”, spettacolo che alterna le sue ormai famose storie di vita quotidiana in chiave dantesca ad altre spassose invenzioni.
Com’è nata l’idea delle terzine dantesche?
“All’accademia ci hanno fatto studiare Dante in maniera approfondita, e una sera, per scherzo, ho scritto di un incontro con un punk in terzine. Ho provato a pensare a come lo avrebbe visto lui. In realtà negli scritti di Dante c’è tanto in cui immedesimarsi: lì ci vedi tutte le sue paure, e gli succedono anche un sacco di cose buffe. Ma nel mio spettacolo ci sarà anche altro: canzoni recitate, poesie improvvisate con il pubblico, monologhi sul teatro, improbabili lezioni di recitazione e aneddoti sui genovesi. Il centro sarà il linguaggio, che vuole essere originale ma anche immediato”.
Quali sono le differenze tra far ridere in teatro e in televisione?
“Zelig è un programma atipico, perché si registra in un teatro, anche se enorme (l’Arcimboldi tiene 2.500 spettatori). È difficile per un cabarettista stabilire un contatto con una platea così vasta. A teatro si crea un maggior contatto, e ci si può anche dilungare, sperimentare”.
Cosa consiglieresti a un giovane che volesse fare il comico?
“Di studiare,tanto, presso un’accademia seria, di non fare dei semplici corsi. Non basta essere simpatici, anche se aiuta, ed è necessario crearsi un bagaglio tecnico, lavorare quotidianamente. È un mestiere bellissimo, ma bisogna mettersi in discussione sempre”.
L’inizio è fissato per le 21. Biglietti: 18 euro (15 euro loggione) + diritti di prevendita. Per informazioni e prenotazioni: 0141.399057
L’intervista completa con Maurizio Lastrico sarà disponibile sulla Gazzetta d’Asti in edicola venerdì 15 aprile.
Alexander Macinante