Il mossiere Renato BircolottiAlla vigilia della corsa storica del Palio di Asti abbiamo sentito Renato Bircolotti, per la tredicesima volta alla mossa astigiana. Un traguardo forse irragiungibile. Serietà e competenza le caratteristiche di rilievo. Speriamo che trovi ancora le motivazioni per continuare il suo operato ad Asti e proseguire per un altro anno ancora. Dietro di lui, al momento, il vuoto. Tredici volte come mossiere al Palio di Asti. Un vero record? Una grande gratificazione. Sono contentissimo. Scherzando posso dire che Renato Bircolotti è invecchiato ad Asti. Sono arrivato nel 2001, ho visto crescere parecchi bambini. Una gran cosa. Quanto è difficile fare il mossiere al Palio di Asti? Difficilissimo. Come ho sempre detto, è la mossa più difficile che c’è parlando di palii. Sostengo questa tesi perché è così. Cosa si aspetta dalla corsa del Palio di Asti 2015? Un buon lavoro da parte mia. Spero di non avere cavalli nuovi, che non hanno esperienza al canapo, proprio per non incorrere in situazioni spiacevoli. Le componenti di un buon Palio le vedo in 33% in fortuna, 33% mestiere del mossiere, 33% comportamento di cavalli e fantini. Così si riesce a fare tutto e in modo veloce. Però attenzione, se la mossa diventa lunga non è colpa del mossiere che non sa fare partire, ma dei fantini che giocano a non volere partire. Un’altra cosa, Renato Bircolotti non dà partenze affrettate tanto per darle. In questo proprio non mi ci ritrovo. Giuseppe Pio