I Noàis e Chiara Dello IacovoPiacciono per la loro originalità e la loro vena “cantattoriale”, come hanno dimostrato le recenti performance sul palco del Diavolo Rosso. Sono in Noàis, la nuova band che ha partorito la scena musicale astigiana: al secolo Jacopo Perosino (voce, chitarra acustica e piano), Luisa Avidano (violino), Paolo Penna (chitarra elettrica), Simone Torchio (basso), Michele Cocciardo (batteria) e Roberto Musso (percussioni), che traccia istantanee di storie comuni raccontate con garbo e stralunatezza. Li incontriamo reduci dai successi delle loro ultime esibizioni sul palco del Diavolo Rosso. Una band di musicisti tutti provenienti da esperienze diverse. Qual è stato il percorso che vi ha uniti e vi ha traghetatti nel progetto Noàis? “Il progetto Noàis è iniziato prima dalle persone per arrivare alla musica. L’alchimia, che ad oggi ci permette di divertirci ogni volta che suoniamo insieme, è causa e non effetto di tutte le canzoni. Ognuno apporta il proprio contributo all’arrangiamento e alla finalizzazione del pezzo. Provenire da esperienze diverse ha creato un’eterogeneità che speriamo possa essere il nostro cavallo di battaglia. All’inizio è stata dura amalgamare e coordinare il tutto ma i piccoli traguardi finora raggiunti ci lasciano ben pensare per il futuro”. Perché la scelta di questo curioso nome? “Noàis, in inglese No Ice (senza ghiaccio), oltre che a essere un buon modo per gustare il whiskey, rappresenta buona parte del nostro modo di intendere la vita e, di conseguenza, anche la musica; è un nome corto e difficile da scrivere giusto. Vi ci siamo rispecchiati fin dal primo momento”. Raccontate storie in musica, originali e diverse rispetto all’offerta del panorama musicale di band emergenti. A chi vi ispirate non solo a livello musicale e vocale e cosa volete esprimere? “Siamo lusingati che qualcuno ci consideri originali, forse è la cosa più difficile per chi scrive e suona pezzi propri. In realtà, se si guarda oltre queste colline di realmente originale, in quello che facciamo, c’è poco; ecco perché ci focalizziamo più sulla sincerità che vogliamo esprimere. Una sincerità che, per quanto ci riguarda, arriva dalle musiche popolari che preferiamo: rock, blues, funk, folk, progressive, musica classica, klezmer e musiche del bacino del Mediterraneo. Una “patchanka” che fa più o meno parte del nostro patrimonio culturale e musicale. Gli eventuali rimandi a qualunque esponente di spicco dei generi suddetti non potrebbero che lusingarci”. I Noàis collaborano spesso con Chiara Dello Iacovo, giovanissima cantautrice astigiana: “Condividiamo lo stesso modo di vivere la musica e, inoltre, riteniamo che come autrice, musicista e voce femminile dei Noàis, dia un tocco in più al nostro progetto”. L’intervista completa sul numero della Gazzetta d’Asti in edicola da venerdì 28 febbraio 2014.