Vanessa Gravina è una versatile e bravissima attrice che si muove tra fiction da milioni di telespettatori, film e teatro. Ed è in questa ultima veste che si presenterà domenica alle 21 al Teatro Alfieri con la “pièce” di Pirandello “L’uomo, la bestia e la virtù” che aprirà la stagione invernale di prosa. Con lei sul palcoscenico saliranno Max Malatesta e Nicola Rigagnese. La regia è di Roberto Valerio.
Non è prima volta che si cimenta con il drammaturgo siciliano. Cosa tratta questa commedia?
“Questo è il mio terzo Pirandello. Al centro di questa vicenda c’è la storia di una donna che è costretta a indossare la maschera di una donna perbene. Poi avviene la demolizione di questa maschera”.
Quale fonte di ispirazione è per lei Pirandello?
“Pirandello è un autore teatrale che ti pone in una situazione fantastica. Bisogna avere molta fiducia in lui perché ti guida con mano sicura, non ti butti mai senza rete e non è un misogino come altri autori. Questo è meraviglioso. Con Pirandello non ti senti mai sola”.
Perché la scelta è caduta proprio su questo testo?
“Prima avevo portato in scena opere di Checov e Molière insieme a Giuseppe Cederna. Credo che il mio regista Roberto Valerio abbia scelto questo testo perché è molto attuale: si parla di ipocrisia a cui assistiamo ogni giorno. Viviamo in una bolla ipocrita. Questa è una commedia amara ma molto divertente e ironica. E in queste due dimensioni il regista ci sguazza”.
L’intervista completa sul numero della Gazzetta d’Asti in edicola da venerdì 14 novembre 2025
E.A.


